Pausa pranzo a CityLife tra assoli e big band «Spazi ai brani italiani»

Concerti ed esibizioni dei giovani musicisti della Civica. Tra le star pure Intra e Tomelleri

Pausa pranzo a CityLife tra assoli e big band «Spazi ai brani italiani»

Musica maestro, parte «Break in jazz 2019». E allora oggi tutti in piazza Tre Torri. «Come si cambia per amore», cantava Fiorella Mannoia. Lo ha dovuto fare anche questa rassegna primaverile - per amore del jazz logicamente - che in passato era nella centralissima piazza Mercanti, lasciata per il «nuovo lido» nella modernissima City Life, coinvolgendo quindi altri spezzoni di metropoli. Risultato? Rumors di cui andar fieri, nelle scorse stagioni si è parlato di un trasloco riuscito e di una giovinezza che continua. Un bel pubblico all'ora di pranzo per questa manifestazione organizzata dall'Associazione culturale «Musica Oggi» e dal deux ex machina Enrico Intra, inesauribile pianista-artista e, come direttore, punto di riferimento della Civica scuola di jazz (gemella della «Claudio Abbado», sotto il cappello della Fondazione Milano). Ma veniamo al sodo, alla musica, ai suoi protagonisti che sono i prof e il fior fiore degli studenti - stavolta in campo centocinquanta in tutto - dell'Accademia di via Decorati, in zona Forlanini.

«Spazieremo dal Ragtime al jazz attuale - fanno sapere dal quartier generale dell'organizzazione - inserendo in tutti i repertori almeno un brano scritto da jazzisti italiani, nel segno di una grande attenzione per la scena nazionale del jazz». Calendario alla mano della XXIII edizione, 15 date, l'appuntamento odierno è «Superbop» - come sempre dalle ore 13 alle 14.15 - a cura di Gabriele Comeglio, sassofonista, arrangiatore e direttore d'orchestra. Non un caso unico di star sulla scena; è una piccola grande sfilata a guardare il programma, quattordici date fino agli inizi di giugno: con i loro studenti, ecco il pianista Mario Rusca («Modern Mainstream - 8 maggio), la super-voce Laura Fedele (il 10 «Sing a song in jazz I-», la bacchetta di Luca Missiti con «Workshop ensemble» prevista per lunedì 13; e ancora: il «Mondo musicale di Claudio Fasoli» il 15 del mese, un altro «Sing a song in jazz» stavolta a cura di Luigina Bertuzzi (il 17). Dal 20 maggio in sequenza: «Coro dei Civici corsi di jazz» diretto da Giorgio Ubaldi, «Real Book» a cura di Lucio Terzano (22), «European jazz» a cura di Gianluca Barbaro (24), «Swing band dei civici corsi di jazz» diretta dal mitico Paolo Tomelleri (il 27) e infine - per questo mese - «Contemporary Mainstream» a cura di Marco Vaggi (29) e «Directions» di Marco Visconti Prasca. Gran finale di rassegna con «Swing, dixieland, ragtime» a cura di Paolo Tomelleri e Paolo Peruffo, «Time Percussion» diretto da Tony Arco e il 7 giugno «Civica jazz band» (con Soana, Andreoli, Visibelli, Vaggi e Arco) con la direzione di Intra.

«Tra l'altro Break in jazz contiene una valenza sociale - concludono gli organizzatori - in quanto la manifestazione consente la partecipazione ai concerti (gratuiti, ndr) a tutti i cittadini, compresi quelli impossibilitati a recarsi la sera nei teatri e nei luoghi in cui si produce musica». Dunque non resta che «armarsi» di panino e birretta e trovarsi un posto comodo per ascoltare il concerto di turno. Ce n'è per tutti i gusti come si è visto, in un luogo - il caso di dirlo - che è uno dei simboli della Milano del Duemila.

Il tutto grazie pure al patrocinio del Comune dove «abita» pure l'assessore alla Cultura Filippo del Corno che, per chi non lo sapesse, è musicista e compositore, prima di tutto. Non caso in città, la musica è, come dire: più ricca, cambiata.

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