Hamza Sara, il libico di 31 anni che ha stuprato la 40enne in un ascensore di Segrate per 8 minuti è risultato avere precedenti penali per violenza sessuale ed essere oggetto di un provvedimento di espulsione. Inevitabili le polemiche da parte di chi si chiede perché l'uomo si trovasse ancora in Italia e di chi sottolinea che questo episodio sia solo l'ennesima dimostrazione della mancanza di sicurezza di Milano e del suo hinterland. Ora l'immigrato si trova in carcere, arrestato dai carabinieri di San Donato Milanese, che sono riusciti a rintracciarlo grazie alle impronte digitali, ma anche alla descrizione della donna e alle riprese delle telecamere di sorveglianza, che hanno immortalato l'ingresso e l'uscita dell'uomo dal palazzo.
Il fatto è avvenuto lo scorso 21 dicembre e la donna è stata aggredita attorno alle 23.30 dopo essere stata accompagnata a casa da un'amica. A quel punto ha deciso di salire al suo appartamento passando dalla rampa dei box ed è nel seminterrato del palazzo che ha incontrato l'uomo che, poco dopo, l'ha aggredita. Il libico ha preteso dalla donna una prestazione sessuale nell'ascensore minacciandola di morte. È riuscito anche a rubarle il cellulare e 30euro in contanti che la ragazza aveva con sé. "Lo imploravo di smettere ma continuava. Mi diceva di stare zitta o altrimenti mi avrebbe ammazzato", ha raccontato la donna qualche giorno dopo lo stupro.
Questo è solo uno dei tanti esempi di reati compiuti da chi non dovrebbe trovarsi in Italia perché raggiunto da provvedimenti di espulsione e, invece, è libero di continuare a delinquere. Perché il libico non è stato espulso? Questa è la domanda che si pongono in tanti in questo momento, domanda che si pongono anche i deputati della Lega, Jari Colla e Luca Toccalini, che ora hanno annunciato un'interogazione parlamentare: "Chiederemo spiegazioni sulla vicenda di Segrate al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, attraverso un'interrogazione parlamentare. Pure la sinistra, di fronte a un crimine così grave, non può negare la necessità di un maggiore controllo dell'immigrazione, nascondendosi dietro al buonismo di facciata".
Anche il senatore della Lega, Stefano Candiani, ha chiesto l'intervento del titolare del Viminale per porre un argine a questa situazione di grave insicurezza: "Ancora un crimine sessuale per mano di un immigrato irregolare, che doveva essere espulso ma che non ha mai lasciato il nostro Paese. Il ministro Lamorgese di nuovo non pervenuta".
Davanti al gip che lo ha interrogato, Hamza Sara è rimasto in silenzio.
Nella richiesta di custodia cautelare, firmata dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, era stata sottolineata "la particolare crudeltà dell'aggressione" e della "violenza sessuale consumata con estrema freddezza e rapidità".
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