Una donna di Segrate (Milano) è stata stuprata per 8 minuti nell'ascensore di casa da un clandestino. L'aggressore, un immigrato libico senza fissa dimora con precedenti di polizia e un ordine di espulsione pendente, è stato individuato grazie alle impronte digitali e al Dna. "Lo imploravo di smettere ma continuava. Mi diceva di stare zitta o altrimenti mi avrebbe ammazzato", ha raccontato la vittima ancora sotto choc per la violenza subita.
L'agguato in ascensore
I fatti risalgono allo scorso 21 dicembre. Stando a quanto riporta il Corriere.it, la donna - una quarantenne di Segrate - sta rincasando dopo aver partecipato a un corso serale di cucina. Accompagnata in auto dall'amica, per comodità, decide di rientrare in casa dalla rampa dei box, al piano seminterrato della palazzina. Entrata in ascensore nota la presenza di uno sconosciuto: "Mentre premevo il tasto del piano - ha raccontato la vittima ai magistrati Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro - sentivo la porta da cui ero entrata poco prima sbattere e subito compariva un ragazzo che in tutta frea si fermava tra le porte dell'ascensore bloccandolo". A quel punto, il malintenzionato la colpisce ripetutamente sulla tempia e la deruba degli effetti personali: "Mi colpiva con il palmo della mano sulla tempia - si legge nei verbali dei carabinieri - e mi diceva di stare zitta o altrimenti mi avrebbe ammazzata".
Lo stupro choc
Terrorizzata, la quarantenne consegna all'aggressore lo smartphone e i pochi spicci che ha nel portafogli. Ma proprio quando il peggio sembra essere passato, lo sconosciuto si slaccia i pantaloni. "L'ho implorato più volte di non farmi del male, ero pietrificata dalla paura. Pensavo di morire". Per 8 minuti lo straniero abusa della donna nell'ascensore. La picchia e le intima di tacere: "Stai zitta o ti ammazzo". La vittima prova a reagire ma non ha neanche la forza di chiedere aiuto. "Mi minacciava che non avrei dovuto dire nulla facendomi credere che mi conoscesse, dicendo che aveva parlato di me col portinaio". L'aggressore fugge via solo quando sospetta che possa essere sorpreso da qualche condomino. A quel punto, la donna entra in casa e chiama il 112.
Chi è l'aggressore
Grazie alle indagini lampo condotte dai carabinieri del comando Provinciale di Milano e della compagnia di San Donato, l'aguzzino viene stanato a meno di 12 ore dall'accaduto. I nastri delle telecamere di sorveglianza e le tracce di Dna lasciate sugli abiti della donna restituiscono un profilo genetico ben preciso.
L'aggressore è un immigrato libico di 31 anni, senza fissa dimora, con precedenti di polizia e un ordine di espulsione firmato dal Questore lo scorso settembre. Era già stato in carcere svariate volte, l'ultima a Vigevano. Lo straniero è stato arrestato e ora è recluso in carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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