"Piscine chiuse? Una follia"

Luca Sacchi contro lo stop per gli impianti al chiuso

"Piscine chiuse? Una follia"

«È una decisione allucinante e senza logica...». Luca Sacchi, olimpionico di nuoto nel'92 a Barcellona nei 400 misti e ora presidente della Dds di Settimo Milanese, il centro sportivo con due piscine da 25 metri fondato nel 1977 da suo padre Remo, commenta così a Radio 24 la decisione che rinvia l'apertura delle piscina al chiuso al 1° luglio. «Di fatto significa che la stagione per noi non è mai cominciata e finisce qui- spiega- E non si capisce quale sia davvero la motivazione. Non certo l'affollamento in acqua dove vengono rispettati i sette metri quadrati stabiliti e dove tra l'altro c'è una concentrazione di cloro che è una barriera contro la diffusione del virus...». Un provvedimento, quello firmato da Cts e governo che mette completamente in ginocchio un settore già in crisi e che arriva in un momento dove i dati migliorano e si riapre giustamente più o meno tutto. «Così si arriva alla situazione assurda che si riaprono le piscine all'aperto dove la gente va per divertirsi, per usare gli scivoli o prendere il sole e non le vasche dove si fa sport- spiega Sacchi- E' il limite culturale del nostro Paese nei confronti dello sport che continua ad essere considerato solo divertimento e non invece lavoro per chi gestisce i centri e strumento primario di benessere fisico e psicologico con i riflessi importanti sulla spesa sanitaria».

Così dalla Dds di Settimo Milanese, centro che vanta nuotatori olimpionici, campioni nazionali e una squadra di triathlon, una delle poche non militari, tra le più vincenti parte la protesta contro una disposizione che ha conseguenza pesanti sullo sport di base. «Abbiamo taciuto per senso di responsabilità pur volendo gridare l'insensatezza di scelte che hanno sistematicamente avversato l'unica attività, quella sportiva, che potenzialmente avrebbe potuto combattere la diffusione della pandemia- spiega una nota della Dds- per senso di responsabilità in questo momento di grande sofferenza e smarrimento per tutti.

Ma ora dopo aver letto attoniti che le piscine al coperto equiparate a centri termali, potranno riaprire il 1° luglio siamo giunti alla conclusione che meglio avrebbe deciso sul nostro destino un primate ubriaco di questa accolita di tecnici. Nonostante tutto, noi andremo avanti».

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