Preso il ladro che svaligiava le case dei vip

Il ladro è stato catturato per via della somiglianza col cantante Tiziano Ferro. Tra i colpi messi a segno si spospetta uno a casa di Cecilcia Rodriguez e Ignazio Moser

Preso il ladro che svaligiava le case dei vip

Tradito dalla somiglianza con Tiziano Ferro. Una casualità fatale per Pier Alessandro Domenico Lovino, il ladro delle case vip, stanato dalla polizia per via delle affinità fisiche col cantante di Latina. Il 41enne faceva parte di una banda criminale specializzata in furti d'apparmento extra lusso nel cuore di Milano. Tra i colpi messi a segno dalla ghenga si sospetta anche uno all'abitazione della showgirl argentina Cecilia Rodriguez e del fidanzato, l'ex ciclista Ignazio Moser. Ma la circostanza è ancora da accertare.

Il ladro "sosia"

Galeotta fu la somiglianza con Tiziano Ferro, verrebbe da dire parafrasando un celebre verso della Divina Commedia. Domenico Lovino, già noto alle forze dell'Ordine e con precedenti penali per traffico di droga, è stato beccato per via della somiglianza (a dir poco impressionante, pare) con l'artista pop. "Somigliava a Tiziano Ferro" avrebbe riferito alla polizia un passante dopo aver notato il bandito mentre caricava una cassaforte a bordo di una Volkswagen bianca. Un gioco da ragazzi per gli agenti del commissariato centrale che hanno associato la targa della vettura all'identikit del malvivente riuscendo a identificarlo in un batter di ciglia. Tant'è che il 41 è stato arrestato a cinque giorni dall'avvio delle indagini. In manette sono finiti anche i suoi complici: Andrea Tartaglia e Ilie Cebotari, accusati di sei colpi - cinque riusciti e uno tentato - in alcune abitazioni del centro di Milano avvenuti tra il 5 settembre 2020 e il 25 gennaio 2021.

I furti

Tra i vari furti contestati al trio criminale ve ne sarebbe anche un settimo che, però, è ancora sotto la lente degli inquirenti. Si tratta di quello ai danni di Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser. Lo scorso anno, alcuni ladri si erano introdotti nell'appartamento milanese della coppia trafugando Rolex, borse lussuose e occhiali da sole. "Per questo caso - spiega il quotidiano La Nazione -il gip Lorenza Pasquinelli non ha ritenuto ci fossero i gravi indizi di colpevolezza, spiegando che la presenza di Lovino e compagnia in zona non è sufficiente a elevare un 'semplice e ragionevole sospetto' a elemento di prova vero e proprio'".

Il bottino

Il pm Francesca Crupi, a capo dell'inchiesta, ha stimato che i banditi avrebbero incassato un bottino pari al valore di circa 500mila euro (in totale) tra contanti e preziosi.

Minimo comune denominatore dei furti era l'assenza di un qualsivoglia segno di effrazione a blindate e porta-finestre delle case in cui si introducevano. Pare, infatti, che i proprietari degli appartamenti - manager, professionisti e vip - avessero smarrito le chiavi di casa nei giorni antecedenti al ladrocinio. Un caso? Sembrerebbe proprio di no.

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