«Aspettiamo una data, abbiamo proposto un protocollo per riaprire in sicurezza le discoteche e anche un test di verifica. Stiamo solo aspettando che il Cts ci dia il via libera» attacca Roberto Cominardi, presidente del Silb Milano. Continua il pressing dell'associazione italiana locali da ballo perchè si possano riaprire le discoteche in sicurezza. Il test proposto è una doppia serata organizzata al Fabrique, quindi al chiuso, con accesso limitato a 2500 ragazzi con green pass, e un tampone di verifica sei giorni dopo. La stessa cosa dovrebbe essere fatta al Praia di Gallipoli, discoteca all'aperto. Un'iniziativa fortemente spalleggiata dal sindaco Beppe Sala, che giovedì era tornato alla carica. «La chiusura delle discoteche può essere utile - spiega il sindaco - ma noi abbiamo proposto e stiamo aspettando ancora una risposta del Cts per vedere come si potrebbe aprire in totale sicurezza», anche nella prospettiva che, nonostante la zona bianca in arrivo per la Lombardia, le discoteche restino chiuse. «Siamo l'unica città italiana ad avere fatto questa richiesta - ha aggiunto - ma credo sia giusto provare». Milano come Barcellona e Londra, punta fare da apripista in Italia.
«Ci sono evidenti contraddizioni nel via libera del governo alla riaperture delle discoteche solo per il servizio di ristorazione - attacca Roberto Cominardi: -il permesso di far ballare viene concesso a matrimoni e alle scuole di ballo, ma non alle discoteche, che sono attrezzate per farlo. Questa è discriminazione e non tiene conto che siamo l'unica categoria che ha presentato un protocollo per la riapertura in sicurezza, e un test di verifica dello stesso».
Il Silb Fipe con Cogeu l'associazione comitato genitori unitario nato dopo la strage di Corinaldo, e Oneday group Business & Community Builder ha presentato un percorso di sensibilizzazione finalizzato allo sviluppo di progetti che coinvolgano i giovani e gli adulti in un'ottica di salvaguardia della legalità e del diritto al divertimento in sicurezza. Obiettivo: «Una ripartenza che sia davvero più sana, consapevole ed organizzata, incentrata sul divertimento e la socialità». Il progetto prevede la costruzione di un Codice Etico ovvero un patto di collaborazione e responsabilità tra gestori, organizzatori, direttori artistici e utenti dei locali da ballo, per offrire un codice di comportamento pensato per tutelare il benessere psicofisico dei giovani.
«È quanto mai urgente riaprire le discoteche: rappresentano parte dell'offerta turistica e culturale e noi dobbiamo evitare che la Spagna o la Croazia, dove le regole sono meno rigide, ci scippino i turisti - commenta Lino Stoppani vicepresidente di ConfCommercio-.
Non solo, dobbiamo anche considerare l'esigenza dei ragazzi di trovarsi e il disagio giovanile dopo un anno di lock down. Le discoteche rappresentano un luogo di aggregazione sano e sicuro, e la soluzione al problema della cattiva movida».
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