«Non ci sono zone franche a Milano, insieme ai carabinieri controlliamo i campi rom minimo due volte la settimana. Il problema non è trascurato. Quindi non zone franche ma zone critiche sulle quali lavoriamo quotidianamente». Vincenzo Indolfi, da un anno e mezzo alla guida della questura milanese, incontra i giornalisti per la festa della polizia e si ritrova a parlare quasi esclusivamente di rom. Campi che si stanno addirittura specializzando per tipo di reati. «Noi facciamo per quanto ci compete - aggiunge il questore -. A livello centrale, daltra parte, stanno ripensando al modo di gestire queste situazioni». Novità che Indolfi auspica senza entrare nel merito: «Ma non chiedetemi cosa auspico, ho le mie idee ma sopra di me ci sono il capo della polizia e il ministro».
Comunque tra i provvedimenti attesi rientra persino un possibile utilizzo dellesercito. «Più uniformi ci sono e meglio è - commenta il questore - perché del resto ho capito che lesercito sarebbe a disposizione delle forze dellordine». In attesa dei rinforzi comunque Indolfi spiega come sia cruciale intervenire tempestivamente nelle zone in cui sono segnalate situazioni di insicurezza e pericolo. «Per far questo già lanno scorso abbiamo rinforzato due strutture: lUnità operativa criminalità diffusa presso la Squadra mobile che nel 2007 ha effettuato da sola quasi 800 arresti».
E poi i numeri, da cui emergerebbe un quadro tutto sommato confortante della sicurezza in città. Leggendo le tabelle si scopre che le chiamate al 113 sono passate da 1.277.500 nel 2006 e 1.106.510 nel 2007 e ancora 328.486 nei primi tre mesi del 2007 e 302.713 nei primi tre mesi del 2008. Gli interventi sono stati 3.773 nel 2006, 2.670 nel 2007, 1.132 nel primo trimestre 2007, 904 nel primo trimestre 2008. Gli indagati sono scesi dai 8.495 del 2006 ai 7.
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