Condannat per razzismo il dipendente che aveva spruzzato deodorante ai colleghi stranieri, ritenuto colpevole anche il loro datore di lavoro. Il motivo del gesto? Eliminare il cattivo odore che secondo lui questi emanavano. Adesso l’azienda è obbligata a organizzare un corso anti-razzismo, al quale dovranno obbligatoriamente partecipare tutti i dipendenti.
La denuncia su Facebook
Tutto era stato ripreso in un video girato da un’altra dipendente, che aveva fatto il giro su Facebook, tra polemiche e commenti di ogni genere.
Le immagini in questione erano state girate nel gennaio dello scorso anno all’interno di una cucina di una nota catena di pizzerie, precisamente nel ristorante in franchising Rossopomodoro della Stazione Centrale di Milano. La ragazza aveva postato il video denunciando come venivano trattati gli stranieri sul suo posto di lavoro. Nel video si vedeva infatti un pizzaiolo che chiamava i colleghi immigrati uno a uno e li spruzzava con il deodorante, facendo anche alzare loro la maglietta. L’uomo intanto chiedeva spiegazioni sul perché non venisse usato a casa, prendendoli in giro. Mentre in tanti ridevano e uno gridava “disinfestazione”.
L'azienda aveva preso le distanze
Dopo il clamore del video su Facebook e, di conseguenza, su giornali e televisioni, l’azienda si era dissociata dal comportamento discriminatorio tenuto dalle persone coinvolte, e aveva sottolineato, in una nota, che tale comportamento discriminatorio “non appartiene né per costume, né per tradizione, né per vocazione all'azienda di origine partenopea”. Rossopomodoro aveva anche aperto una inchiesta interna per accertare le dinamiche dei fatti e prendere provvedimenti, necessari per preservare l'onorabilità dell'azienda. Le vittime si erano quindi rivolte ai legali dello studio legale Diritti e Lavoro che avevano presentato un esposto contro il pizzaiolo presso la sezione del Tribunale civile di Milano.
Condannato per razzismo
Venerdì 24 gennaio, il giudice Manuela Sara Moglia ha condannato sia il dipendente per molestia e discriminazione razziale, sia il datore di lavoro, perché, con il suo comportamento, ha creato un ambiente lavorativo “non inclusivo, di non accoglienza, respingente verso alcune persone”.
L’azienda inoltre è obbligata a organizzare un corso contro il razzismo, al quale dovranno assolutamente partecipare tutti i dipendenti che, grazie all’intervento di esperti “avvicini gli stessi alle tematiche razziali al fine di educarli al rispetto doveroso di ogni cittadino qualche che ne sia la sua provenienza o etnia”. . Entrambi sono stati condannati dal Tribunale al risarcimento del danno non patrimoniale subito dalle vittime.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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