Una «decisione unilaterale» del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che rappresenta «un colpo durissimo per il tessuto economico lombardo». Anche il Consiglio regionale boccia i nuovi divieti alla circolazione scattati ad ottobre in Area B. Con una mozione della Lega approvata dalla maggioranza, il «Parlamento» lombardo chiede che vengano sospesi quelli relativi alle auto diesel Euro 5 e benzina Euro 2. Dal primo ottobre, infatti, in Area B possono circolare solo le vetture ibride o elettriche, i diesel Euro 6 e i benzina Euro 3. Secondo l'Aci il provvedimento esclude dalla ztl quasi 1,3 milioni di veicoli in Lombardia, di cui 107mila solo a Milano. «Riteniamo che Area B abbia una limitata efficacia in termini di riduzione dell'inquinamento, pressoché irrilevante per le polveri sottili e poco significative per gli ossidi di azoto», commenta l'assessore regionale all'Ambiente, Raffaele Cattaneo, che va avanti con un'immagine che fotografa bene la situazione: «Area B ha dietro di sé l'idea di una città serrata nelle proprie mura, che controlla ai varchi tutti quelli che entrano in città, mentre non controlla i milanesi che non li dovranno superare e avranno certo poche possibilità di essere fermati per un controllo». Anche il governatore Attilio Fontana è tornato alla carica, soprattutto per allontanare i tentativi di Palazzo Marino di addossare colpe sul Pirellone. La Regione è a disposizione per modificare il software del sistema Move-in, pensato per ottenere km in deroga, in modo che l'Area B non scali km dopo le 19.30 e il sabato e la domenica, quando la ztl non è attiva. Un tentativo di mettere a posto l'ennesimo paradosso della misura pensata dal Comune di Milano, dopo le polemiche sui varchi «trappola» posti prima dei parcheggi di interscambio. «Ma da Palazzo Marino fa sapere Fontana nessuna risposta. Una cosa deve essere chiara: Regione non ha emesso divieti di circolazione per le euro 5 Diesel, introdotti dal Comune», semmai con Move-in «abbiamo permesso a questa categoria di auto di continuare a circolare per un massimo di 2000 km all'anno». Il dispositivo, ideato nel 2019 per i divieti agli euro 4 diesel, registra il chilometraggio a prescindere dagli orari. Da qui la proposta della Regione di modificare il software. «Attendiamo una risposta». La giunta ha dato parere favorevole alla mozione, perché coerente con quanto già chiesto invano in precedenza. Ovvero, innanzitutto, sospendere per questa stagione il provvedimento, il riconoscimento di 3000 km da fare con Move-in e un'attivazione sperimentale fino a fine 2022 per capire quali siano i soggetti realmente colpiti. Ma il Comune ha detto «no» a tutte e tre le richieste. «Un provvedimento iniquo commenta il capogruppo di Forza Italia al Pirellone Gianluca Comazzi - attuato nel peggior momento possibile. Da Sala non ci aspettiamo ringraziamenti ma neppure che tenti di scaricare il barile per scappare dalle sue responsabilità».
Per il leghista Andrea Monti, «in un momento di emergenza bisogna avere il buon senso di rivedere le decisioni prese in anni in cui la situazione era diversa», mentre per il sottosegretario Delegazione di Bruxelles e sistema dei controlli, l'esponente di Fratelli d'Italia Marco Alparone, «chiedere a tante famiglie di pendolari di cambiare la propria macchina non vuol dire sostenere l'ambiente ma affossare la propria città».
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