La Regione "riapre" i mercati coperti. E gli artigiani scalpitano

Tolto il divieto ma stesse regole dei super Accornero: "Far ripartire calzolai e barbieri"

La Regione "riapre" i mercati coperti. E gli artigiani scalpitano

Dietrofront della Regione, i mercati comunali coperti da oggi saranno riaperti. Nell'ordinanza che il governatore Attilio Fontana ha firmato nel weekend per imporre l'obbligo di indossare la mascherina fuori casa era inserita anche la chiusura delle strutture, ma è già stata predisposta un'ordinanza che corregge il testo. I mercati coperti potranno tornare operativi ma attenendosi alle stesse regole anti contagio imposte ai supermercati, quindi misurazione della febbre ai clienti e ingressi contingentati. Potranno riaprire già da oggi. Una questione che aveva sollevato ieri mattina anche il sindaco Beppe Sala. «Chiedo alla Regione di ripensarci - ha dichiarato nel videomessaggio ai cittadini su Facebook - perchè oggettivamente i mercati coperti sono importanti per tanta parte della nostra popolazione e hanno gli stessi sistemi di sicurezza dei supermercati, viene misurata la febbre a tutti all'ingresso, me lo ha confermato il presidente di Coldiretti». Anche il presidente di Assofood Sergio Pietro Monfrini ha fatto pressing, definendolo un provvedimento «grave e inaspettato» per «l'impatto sui cittadini, le ripercussioni economiche e anche la tempistica. La decisione è stata presa nel weekend e non ha reso possibile un'informazione utile preventiva, le imprese avevano già effettuato tutti gli approvvigionamenti necessari per far fronte alle esigenze dei consumatori». Monfrini assicura che nelle strutture è stato garantito fin qui il distanziamento fisico tra le persone e fa presente che in alcuni contesti è un servizio essenziale, «basti pensare al quartiere Morsenchio senza supermercati». Si augurava che la Regione rivedesse la decisione, sarà accontentato. Con la stessa ordinanza è stata consentita la consegna a domicilio per tutte le categorie merceologiche, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto.

E iniziano a scalpitare i commercianti e artigiani chiusi da settimane e senza ancora una prospettiva per la ripartenza. Il segretario generale dell'Unione Artigiani Marco Accornero fa presente che «altri Paesi non hanno fermato completamente le attività produttive e stanno acquistando quote di mercato a danno delle nostre aziende. La depressione rischia di produrre danni assai più devastanti del virus». Chiede quindi di aprire un tavolo di confronto per valutare «dopo Pasqua o al massimo entro fine mese una riapertura graduale delle attività, le modalità anti contagio un protocollo ad hoc per le varie situazioni». A partire da «botteghe a monoconduzione o dove non è necessario uno stretto contatto con i clienti come calzolai, tappezzieri, falegnami». Per non affollare i mezzi pubblici «si potrebbero organizzare le attività secondo orari di lavoro distribuite sull'interno arco della giornata».

E «parrucchieri, acconciatori, estetisti e barbieri potrebbero riaprire, purchè per un solo cliente alla volta da ricevere su prenotazione e previa misurazione della temperatura e obbligo della mascherina per entrambi, cliente ed operatore».

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