Il "ritratto" in note di Amadeus, secondo Lortie

Giovedì e sabato in scena il pianista franco-canadese, che dirigerà l'orchestra dei Pomeriggi

Il "ritratto" in note di Amadeus, secondo Lortie

A tu per tu con Amadeus. Sì, proprio lui, il genio di Salisburgo con la sua celestiale musica, con un intero programma a lui dedicato. Succede al Teatro Dal Verme - via San Giovanni Sul Muro a Milano - giovedì (alle ore 20 con prove generali aperte alle dieci del mattino e sabato, alle 17). Si dirà: come mai questo improvviso e così copioso interesse verso questo compositore che certamente è stato assai frequentato nelle sale da concerto?

Ecco la risposta, anzi le risposte: innanzitutto c'è il titolo dell'incontro che è «Ritratti d'autore», una formula decisa dal direttore artistico di «casa» Maurizio Salerno, che attraverso questi focus dà la possibilità di ascoltare o ri-ascoltare in maniera capillare, ampia e informata (a proposito ci sono pure gli incontri), l'opera di un determinato personaggio. Seconda risposta: stavolta c'è pure la felice combinazione che si è venuta a creare con l'arruolamento dell'interprete. Infatti in questa circostanza, nell'ambito della 74° Stagione Sinfonica dell'Orchestra I Pomeriggi Musicali, sul palco salirà il pianista Louis Lortie - un grande ritorno a Milano - impegnato anche come direttore. Il ritratto musicale che qui si vuole delineare, si diceva appunto, è quello del «Genio di Salisburgo», Wolfgang Amadeus Mozart: verrà realizzato attraverso l'ouverture da «La Clemenza di Tito», come assaggio del Mozart autore per il teatro, per arrivare a due concerti per piano e orchestra: il n. 24 e il n. 27. Anche questa volta il pubblico del Dal Verme avrà poi la possibilità di partecipare a ingresso libero e fino ad esaurimento posti all'incontro di approfondimento che introduce le proposte, durate il quale Gian Mario Benzing, critico e giornalista del «Corriere della Sera», intervisterà il maestro Lortie: sia il 28 febbraio alle ore 18, sia il 2 marzo alle 15.

Due note sul virtuoso.

Il pianista franco-canadese è rinomato in Europa, Asia e Stati Uniti soprattutto per la ricerca di un'originalità interpretativa figlia di un ampio repertorio più che per la specializzazione in un unico stile. The Times, descrivendo il suo stile come «puro ed immaginifico», ha trovato in Lortie una «combinazione di spontaneità e maturità che solo i grandi pianisti hanno».

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