«La Flat Tax sarebbe un errore clamoroso». Parola di Beppe Sala che ieri, dalle vacanze al fresco in Engadina, ha bocciato la proposta rilanciata il giorno prima dal leader della Lega Matteo Salvini (al 15%) e dal presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi (al 23%). Il sindaco scrive sui social che «è economicamente insostenibile per un paese già enormemente indebitato», la progressività delle tasse «è stata una conquista politica e sociale per una maggiore equità, che va difesa» e ha avvertito, «non credete a queste balle portate avanti da politici superficiali». Post scrptum: «In questa triste campagna elettorale c'è una vittima sacrificale: la verità. Chi non ha il coraggio di dire la verità alle italiane e agli italiani non può nemmeno avere un'idea di futuro. E figuriamoci se può avere credibilità e concretezza». Salvini ribatte a stretto giro: «A sinistra qualcuno o è distratto o non capisce. Sento Sala o Letta che scherzano sulla flat tax ma ignorano che già esiste per 2 milioni di Partite Iva, non stiamo promettendo qualcosa di inesistente ma qualcosa che già funziona e va esteso». Sotto il messaggio social del sindaco ribatte il consigliere comunale della Lega Samuele Piscina: «Caro Beppe - scrive -, gli italiani e i milanesi non sono stupidi. C'è chi vuole la flat tax per far risparmiare gli italiani (tutti, soprattutto i più poveri) e chi invece impone gli aumenti dei ticket Atm e il cambio dell'auto di 6 anni» a causa dei divieti in Area B e C che scatteranno dal primo ottobre. Rispondono (anche) a Sala i governatori della Lega, che in una nota congiunta - firmata quindi anche dal presidente della Lombardia Attilio Fontana - promuovono la flat tax e bocciano invece la tassa patrimoniale a cui pensa invece il Pd. «Gli italiani - dichiarano Fontana, Zaia, Fedriga, Fugatti, Solinas e Tesei - non si aspettano nuove tasse ma scelte responsabili e concrete anche per fronteggiare carovita e inflazione. La flat tax è già realtà per due milioni di Partite Iva, rafforzarla ed estenderla a famiglie e imprese è un obiettivo ambizioso ma necessario che si può raggiungere nell'arco di una legislatura. Va evitata invece, senza se e senza ma, la patrimoniale che aumenterebbe la pressione fiscale». Il senatore della Lega Alberto Bagnai, responsabile del dipartimento Economia, respinge «al mittente le accuse di superficialità rivolte da Sala al nostro progetto di flat tax della Lega. È superficiale chi, come lui, esula dalle proprie competenze, un sindaco che è visibilmente in affanno nel garantire sicurezza e decoro urbano e che non dovrebbe avventurarsi in campi che non conosce come il diritto tributario. È fattualmente errato dire che la flat tax intacchi il principio di progressività dell'imposta. La progressività dell'Irpef è garantita già oggi dal sistema delle deduzioni e delle detrazioni che la flat tax della Lega mantiene pur semplificandolo. È sintomo di grave ignoranza dei fatti dire che la flat tax sia economicamente insostenibile.
La realizzazione prevede fasi successive delle quali la prima, l'estensione a 100mila della cosiddetta mini flat tax, era già stato coperta nella legge di bilancio 2019 e la seconda, l'estensione alle famiglie, richiede risorse analoghe dell'ultimo decreto emanato dal governo, per il quale non è stato necessario uno scostamento di bilancio». L'assessore regionale FdI Riccardo De Corato ironizza: «Non mi stupisce che censuri una misura di diminuzione delle tasse, adora le vessazioni, da Area B e C alle strisce blu anche nelle vie più sperdute della città».
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