Dopo ventuno ore di occupazione contro la didattica a distanza, gli studenti del liceo scientifico Vittorio Veneto ieri intorno alle 8 hanno chiuso la protesta. E intorno alle 11 una delegazione di cinque giovani è stata ricevuta dal sindaco Beppe Sala nel suo ufficio a Palazzo Marino, mentre altri compagni e rappresentanti dei collettivi studenteschi (circa una ventina in tutto) sono rimasti ad attenderli in piazza. «Abbiamo parlato del tema scuola in generale in questo periodo e della giusta priorità che dovrebbe avere la scuola - hanno riferito i giovani all'uscita -. La Dad non dovrebbe essere usata come opzione principale e comunque andrebbe sempre trovata una soluzione mista, affiancata ad una didattica in presenza. Il sindaco si è trovato d'accordo e ha detto che riferirà le nostre proposte al governo». Parlano non solo per conto dei compagni del liceo Vittorio Veneto «ma come studenti di tutta Milano, ci sono state altre proteste prima della nostra e con le stesse richieste». Ora non pianificazione altre occupazioni, «non continueremo per ora perchè il nostro obiettivo è stato in parte raggiunto, abbiamo ottenuto un confronto con le istituzioni. Continueremo a perseguire il ritorno in classe, anche attraverso i social, e ci terremo in contatto con Sala. Un incontro con il governatore Fontana? Valuteremo. Se è possibile chiederemo un confronto, ci farebbe assolutamente piacere confrontarci con altre istituzioni». Anche Beppe Sala sui social riporta la notizia dell'incontro e afferma di essere «sempre più convinto che sia il momento di andare verso una soluzione mista lezioni in presenza/Dad. È da troppi mesi che gran parte delle aule delle scuole sono vuote. Ciò crea differenze sociali inaccettabili, penalizzando, per esempio, chi vive in case piccole o chi non ha pieno accesso alle tecnologie». Perché, domanda, «dopo quasi un anno di gestione della pandemia dobbiamo ancora accettare che si possa frequentare un centro commerciale e non un'aula scolastica? Spero che la politica non faccia anche del tema scuola una triste contesa alla ricerca di voti».
Il capogruppo Fi Fabrizio De Pasquale lo invita a trovare i responsabili a Roma: «Invece di continuare ad attaccare la Regione sulla zona rossa si ricordi che la scuola è in questo stato perchè ha pensato ai banchi a rotelle invece che a un serio piano di rientro. E magari riceva anche delegazioni dei commercianti in crisi».
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