"Viale Egisto Bezzi... Un incidente bruttissimo. Sì, abbiamo appena chiamato, ma è un incidente bruttissimo, venite di corsa, venite subito". Queste le parole pronunciate dalla dipendente dell'Amsa che, subito dopo il tragico schianto tra un filobus e un camion dei rifiuti avvenuto sabato scorso, ha cercato di diramare l'allarme. Sulla base di due video in possesso del Corriere della Sera, è possibile notare gli attimi poco dopo l'incidente: al centro della strada cammina l'autista dell'Atm, visibilmente sconvolto per quanto accaduto, che cerca di capire tutte le conseguenze. Nel frattempo parla con il telefonino in mano: non è da escludere che stesse avvisando i soccorsi mediante la sua centrale.
Proprio lui ora si ritrova al centro dell'inchiesta del Nucleo radiomobile della Polizia locale e del pm Rosaria Stagnaro, il cui compito sarà quello di accertare le motivazioni per le quali è stato completamente ignorato il semaforo rosso all'incrocio tra viale Bezzi e via Marostica. Dopo aver completato la prima fase di accertamenti, il conducente verrà ascoltato: l'interrogatorio si terrà nei prossimi giorni. Al momento ciò che risulta chiaro e certo è il fatto che l'autista abbia del tutto trascurato il segnale dell'alt del semaforo nonostante stesse viaggiando in una situazione di visibilità ottimale.
"Ha avuto un mancamento"
Sotto la lente di ingrandimento è finito il suo cellulare: si tenterà di capire se l'uomo si sia distratto perché lo stesse utilizzando durante la marcia del mezzo. La pista della cedola, un documento che gli autisti devono compilare per ogni turno di lavoro e deve essere firmato prima di iniziare il servizio, pare sia stata congelata; probabilmente a stretto giro verrà acquisita dagli investigatori. A breve verranno raccolte le testimonianze da parte dei passeggeri e passanti. Sono attesi anche i risultati dei test relativi alle presunte assunzioni di sostanze alcoliche o stupefacenti: i responsi preliminari sembrano negativi.
L'ipotesi della distrazione dovuta all'utilizzo del cellulare è stata però smentita categoricamente dal legale del conducente, Salvatore Leotta: "Il mio assistito è sconvolto e molto provato, ma al momento dell’incidente non stava firmando alcun documento, né stava utilizzando il telefonino".
Perciò ha rimarcato la propria versione dei fatti: "Non ha mai confidato ad alcun collega di essersi distratto e di aver staccato le mani dal volante perché stava firmando la 'cedola'". A suo giudizio la causa non avrebbe nulla a che vedere con alcun tipo di distrazione o imprudenza: "Purtroppo in quel momento ha avuto un mancamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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