La lancetta torna indietro di due anni, a quando il Milan ancora sotto la gestione di Silvio Berlusconi prese in considerazione le ex aree Falck di Sesto San Giovanni per costruire il nuovo stadio tutto rossonero. Un piano b, dopo che era tramontata l'ipotesi del Portello per l'impianto avveniristico con tanto di hotel «a bordo campo» da cui i clienti vip avrebbero potuto assistere al match comodamente dal balcone della propria stanza. L'ipotesi Sesto, che da allora è passata di mano al centrodestra dopo settant'anni di giunte rosse, è stata rilanciata ieri proprio dal sindaco di Forza Italia Roberto Di Stefano. La società ha avuto un incontro con l'assessore milanese all'Urbanistica Pierfrancesco Maran, da novembre il sindaco Beppe Sala sta mettendo alle strette il Milan perchè decida se rimanere al Meazza, dividendo con l'Inter l'impianto e le importanti spese di ristrutturazione, o se intenda costruire uno stadio bis.
Maran ha ribadito l'offerta di due aree, una del Comune a Porto di Mare e l'altra, sempre in zona Rogoredo, in via Medici del Vascello, di proprietà privata mista, ma si è detto anche disponibile a valutare proposte diverse. Il club ha formato una task force per valutare in tempi stretti i piani, il prossimo appuntamento è fissato prima di Natale, questa volta con Sala. E nell'operazione è entrato ieri in contropiede il sindaco di Sesto. «Leggo con interesse - ha dichiarato Di Stefano - la possibilità che il Milan torni a valutare con favore l'idea di dotarsi di uno stadio di proprietà. Da sindaco propongo alla società di considerare che la scelta possa ricadere su Sesto e sulle aree Falck. Già sotto la gestione Berlusconi c'era stato un interessamento, ora con il cambio di proprietà ci auguriamo che accada lo stesso e il mio invito possa essere accolto dai nuovi proprietari e dall'amministratore delegato Fassone». Secondo Di Stefano «è utile che si incominci a pensare in maniera reale nell'ottica di area metropolitana, senza fermarsi ai confini amministrativi e quindi, come ho già proposto quando ero consigliere due anni fa, credo che Sesto possa essere un luogo adatto per il nuovo stadio del Milan. L'area indicata ha tutte le potenzialità per essere una scelta ottimale, dalla facilità con cui si potrebbe concludere l'accordo, trattandosi di una trattativa fra privati, dei minimi problemi di convivenza con i cittadini, trattandosi di un'area relativamente isolata, già servita da una vasta viabilità e in futuro dalla fermata della metropolitana». E nell'area sorgerà la città della salute, «è un tessuto urbano che sta per rinascere. Io sono disponibile a valutare con i responsabili della società questa ipotesi». I terreni in questione fanno capo a Risanamento dell'imprenditore Davide Bizzi.
Sala si farà scippare il Milan dal collega sestese? Per ora sembra pronto a cedere. «Non ho nulla in contrario - afferma - se questo permette di risolvere la questione San Siro. Quello a cui tengo è che il Meazze, che è uno stadio che ha una grande storia, sia rimesso a posto. L'ideale sarebbe che ci lavorassero insieme con noi sia Inter che Milan, ma se il Milan intende costruire un altro stadio non ho nulla in contrario e lo faccia dove vuole.
A quel punto sarebbe solo l'Inter a rimettere a posto San Siro». Ribadisce, «io preferirei che rimanesse con i due colori, ma non funziona che non si decida mai. Il Milan sta verificando tutte le ipotesi, poi ci dirà cosa intende fare».
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