Proiettili artigianali (nella foto), su questo non ci piove. Però potenzialmente letali qualora - se anziché colpire le gambe di due uomini com'è successo - avessero centrato (tanto per fare un esempio concreto) il collo, magari la giugulare. Corso Como, ieri all'alba, rissa tra bande, marocchini da una parte e senegalesi dall'altra, non più di otto persone in tutto. Non si tratta di personaggi di alto livello criminale, tutt'altro. La questura si affretta a precisare: «Non si può parlare di malamovida». Anche perché a quell'ora la movida se l'è portata via da un pezzo la notte, ancora una volta troppo afosa persino per pensare.
«È gente che può rubarti il portafoglio, che vende piccole dosi di droga, che al massimo può arrivare a scippare collanine o strappare orologi» precisa un investigatore di lungo corso. «Probabilmente ubriachi o drogati. O entrambe le cose» sibila un altro convinto. Anche se sono le 5 di mattina e in giro non c'è praticamente più nessuno gli spari in strada, fortissimi, richiamano però l'attenzione dei pochi passanti, li spaventano, alcuni sono terrorizzati, pensano a chissà quale «guerra». Così viene accolto con grande sollievo l'immediato arrivo delle «Volanti» sul posto e subito dopo in corso Como c'è anche la squadra mobile, gli investigatori diretti da Marco Calì. E mentre le ambulanze soccorrono due uomini di 27 e 28 anni di origini senegalesi che, con delle schegge dei pallini sparati nelle gambe, vengono portati al Fatebenefratelli, la polizia si mette al lavoro per ricostruire l'accaduto.
Dagli elementi raccolti risulta che il gruppo di senegalesi avrebbero esploso dei colpi a salve mentre i marocchini hanno risposto e colpito con dei pallini sparati da una scacciacani modificata. Più tardi gli investitori, in accordo con il Pm di turno Enrico Pavone, arresteranno i due senegalesi finiti in ospedale accusandoli di rissa: entrambi hanno precedenti di polizia sia per droga che per reati contro il patrimonio. A casa di uno dei due vengono trovati e sequestrati dei proiettili caricati a salve come quelli repertati qualche ora prima in corso Como dagli agenti delle «volanti».
Per quale ragione abbiano litigato questi immigrati lo diranno le indagini in corso. Semplicemente alterati da alcol e/o droga oppure con qualche questione in sospeso riguardante la cessione degli stupefacenti? Intanto l'inchiesta procede anche con indagini per accertare e individuare eventuali responsabilità sul ferimento dei due senegalesi.
«Come dimostra il report del Sole 24 Ore su dati del ministero dell'Interno, Milano è la città più pericolosa d'Italia. Ora lo è anche per gli scontri etnici, vuol dire che siamo arrivati al Far West. Un record ottenuto grazie alla guida di Sala, così attento ai Lgbt e così sbadato sul resto.
Siamo arrivati a nordafricani e senegalesi che si picchiano e si sparano per strada, alla faccia della vivibilità di Milano che è ormai persa da tempo!» è il commento dell'assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale Riccardo De Corato.
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