Laura ha avuto il tempo di sposare il suo Andrea all'hospice ‘Il Tulipano’ dell'ospedale Niguarda di Milano prima di morire. Il matrimonio è stato celebrato tra una paziente 35enne malata terminale, Laura, e il suo compagno, Andrea. Dopo soli cinque giorni da quel giorno il suo cuore ha smesso di battere per sempre. L’ospedale ha voluto condividere sulla sua pagina Facebook quell’evento colmo d’amore che ha coinvolto amici, parenti degli sposi e il personale sanitario dell’hospice, volontari compresi.
Un gesto d'amore
Laura, malata terminale, era sdraiata sul letto d’ospedale con una coroncina tra i capelli, il vestito bianco e un bouquet di fiori gialli tra le mani. Al suo fianco Andrea, in giacca e cravatta, e intorno tutte le persone che sono state loro accanto nell’ultimo periodo. La sposa si trovava all’hospice, la struttura per le cure palliative, per combattere contro una malattia terminale. Marito e moglie sapevano che quel matrimonio non sarebbe durato molto, e infatti, dopo soli cinque giorni dal loro sì, Laura ha perso la sua battaglia. Ma nonostante questa consapevolezza hanno voluto scambiarsi le promesse e gli anelli, che li avrebbero uniti per sempre. Di quel giorno restano però le foto e le parole che il personale dell’ospedale ha voluto condividere su Facebook, per condividere con più persone quell’atto di amore estremo.
Le parole dello staff
Nel post si legge:“Ancora una volta la cura prestata alle persone -pazienti e familiari- affidate al nostro Hospice "Il Tulipano", ci ha portato a celebrare l'amore, in questo caso quello tra Laura ed Andrea che hanno scelto di unirsi in matrimonio. È sempre un momento molto emozionante, che coinvolge l'intera equipe, volontari compresi. Un momento nel quale tutto lo staff si sente "privilegiato" nel poter accompagnare, anche se con un fondo di tristezza, tappe significative della vita dei nostri pazienti”. Sempre lo staff ha poi proseguito il post annunciando che purtroppo, qualche giorno dopo la celebrazione Laura se n’è andata ma che i suoi cari hanno voluto condividere questo momento. “Eventi come questo ci spingono a proseguire con sempre maggiore professionalità e umanità il nostro lavoro.
Sempre più siamo convinti che curare una malattia sia perdente, se non si prende a cuore la cura della persona nella sua globalità. Questo sempre, non solo in cure palliative o in fase di terminalità”, finisce il post firmato ‘Staff dell'Hospice’.Segui già la pagina di Milano de ilGiornale.it?
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