Stop a dad e quarantene. Consensi trasversali sulla "svolta" di Zuccotti

Il primario: "Stiano a casa solo i sintomatici" Il pediatra-consigliere Usuelli: "Ha ragione"

Stop a dad e quarantene. Consensi trasversali sulla "svolta" di Zuccotti

«Liberiamo i bambini e diamo un po' di serenità alle loro famiglie». Lo spirito della proposta è distensivo: il ritorno alla normalità delle scuole sarebbe un tassello fondamentale per ripartire davvero. Eppure Gian Vincenzo Zuccotti uno fra i più importanti pediatri italiani, non considera particolarmente «coraggiosa» la sua proposta (formulata ieri parlando con Il Giornale) e non la considera una «provocazione». È prudente e deciso. Secondo il preside della Facoltà di Medicina della Statale e direttore del dipartimento di Pediatria dell'ospedale dei bambini, le scuole possono finalmente archiviare i tamponi e le quarantene per positivi e contatti. Zuccotti considera «fumo negli occhi» i test «random». Ritiene che «uno screening avrebbe avuto un senso se fatto a tappeto e con largo anticipo». Ora non più.

E visto il contesto e il livello di copertura vaccinale, propone la svolta: basta con tamponi e classi in quarantena (a ieri erano già quasi 40, con mille ragazzi, nella sola Ats di Milano). «C'è un'altra via - spiega ancora - si possono lasciar andare liberi i bambini, abbiamo raggiunto coperture molto importanti, la Lombardia è all'82% e i fragili sono in sicurezza. I bambini non sintomatici o paucisintomatici, possiamo non considerarli un problema: se qualcuno sta male, stia a casa, poi tornerà senza tampone, normalizziamo tutto, penso sia opportuno».

«Non è un modello inglese - garantisce - non si tratta di far circolare il virus come diceva qualcuno all'inizio. Abbiamo fatto quel che era giusto fare, ma ora lo scenario è cambiato. Proviamo a recuperare qualche altro punto percentuale sulle vaccinazioni, ma diamo un segnale, graduale ma diamolo, questo è il momento. E diamolo nelle scuole. I bambini non hanno particolari problemi, in un anno e mezzo al Buzzi ne abbiamo avuti 54 con complicanze, stiamo parlando di numeri esigui. I bambini con poca carica virale possono rappresentare dosi booster per gli adulti». «Ci sono tutte le condizioni - conclude - Non ci vuole particolare coraggio, e se il ministero non vuole perseguire per tutti questa strada, parta dalle regioni che hanno l'85% di copertura vaccinale. Potrebbe essere anche uno stimolo per molti a vaccinarsi, un segnale che incoraggia, vedrebbero che qualcosa cambia».

La proposta ha suscitato molte reazioni fra gli addetti ai lavori e non solo. Zuccotti ieri ha ricevuto complimenti e incoraggiamenti. Fra i primi a chiamarlo, ieri mattina, Michele Usuelli, consigliere regionale (Più Europa) e neonatologo (per 7 anni alla Mangiagalli di Milano, ma ha lavorato anche al San Paolo, alla Melloni e a Lecco). «Anche io - confessa - ragionavo così. Ma non avevo abbastanza confidenza per dirlo. Stavo approfondendo. Zuccotti, con il quale mi onora aver lavorato, esprime una posizione convincente». «La proposta - dice - va inquadrata all'interno di decreto green pass, alti tassi di copertura vaccinale, dati di ricovero in intensiva (quasi solo persone non vaccinate) e circolare del ministero sulla terza dose, imminente. In questo quadro, l'unico rischio relativo, rinunciando alla Dad, è per gli adulti non vaccinati. Sull'altro piatto della bilancia c'è la serenità dei nostri ragazzi nel fare un anno in presenza. La proposta Zuccotti potrebbe essere integrata da un tampone prima del rientro in classe per i bambini malati con sintomi Covid».

D'accordo con questa impostazione anche Patrizia Baffi (Fdi) componente della commissione Sanità: «I circa 1.000 ragazzi già in quarantena dopo pochi giorni dall'inizio della scuola - spiega - ci dicono che alcune regole, in primis quella delle quarantene estese alle intere classi, vanno riviste alla luce dell'evolversi del contesto. Spingere sull'acceleratore con misure come i vaccini significa permettere di tornare gradualmente alla normalità, smettendo di compromettere interi blocchi di didattica dei nostri studenti». Per Baffi, occorre «continuare a cercare il virus e in questo senso i test salivari nelle scuole, meno invasivi rispetto ai tamponi nasofaringei, sono uno strumento efficacissimo, ma la regola della quarantena estesa all'intera classe risulta fuori contesto».

Anche Elisabetta Strada (consigliera dei Lombardi Civici Europeisti) dice: «Basta quarantene nelle scuole».

«Sono 27 le classi già in quarantena all'inizio della scuola: ieri ho depositato mozione per chiedere abolire quarantena, utilizzando i tamponi a nastro per il contact tracing». «Sono molto contenta di leggere l'intervista al dottor Gian Vincenzo Zuccotti, che ha dichiarato sulla stampa a scuola basta quarantene».

AlGia

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