Per inoltrarsi in «Alma Mater» - l'installazione multimediale presente nella Fabbrica del Vapore sino al 29 agosto - senza smarrirsi nel dedalo di suggestioni e simboli che la caratterizza, è necessario avere poche ma basilari informazioni sul suo autore. Trentottenne, israeliano di nascita e milanese d'adozione, Yuval Avital è un artista che cerca di evocare l'arcaico attraverso le nuove tecnologie. Le sue creazioni sonore, che quasi sempre si contaminano con la dimensione visiva, hanno un sapore d'avanguardia e allo stesso tempo primordiale. Anche in «Alma Mater» la sperimentazione tecnologica, che sul piano luminoso si avvale delle strutture progettate da Enzo Catellani e in ambito sonoro degli altoparlanti in pietra realizzati da Architettura Sonora, genera effetti paradossalmente ancestrali, suggerisce un senso di arretramento cronologico sino a un'ipotetica origine. Avital è inoltre un'artista che, per quanto nomade e con un'apertura internazionale, resta profondamente calato nelle sue radici mediorientali. Dalle sue nonne decisamente romanzesche ha appreso che il tempo può essere scandito e conosciuto solo attraverso un racconto, solo quando è trasformato in una trama.
Da questa esperienza biografica è scaturita forse l'idea di raccogliere nell'installazione le testimonianze vocali di centinaia di nonne: favole, nenie, preghiere recitate da anziane donne ai quattro angoli del mondo, che trovano un controcanto nelle merlettaie col tombolo, impegnate a tessere in diretta «nodi microscopici, nei quali si annida il suono di culture e popoli diversi». Il centro dell'installazione è occupato da una celebre opera di Michelangelo Pistoletto, «Terzo Paradiso», ricostruita per l'occasione con terre provenienti da varie zone della Lombardia. Due grandi cerchi, simboli di natura e artificio, passato e presente, s'incontrano in un terzo, emblema di rinascita, segno di futuro. Questo «Terzo Paradiso», per Pistoletto, rappresenta «il giardino dell'esistente» che noi dobbiamo saper coltivare, con la consapevolezza che la terra è l'alma mater per antonomasia. L'installazione nelle prossime settimane diventerà punto di incontro con il pubblico attraverso una serie di laboratori, e grazie a spettacoli di danza, performance vocali, anomale esibizioni musicali per campane e macchine da cucire.
Il 10 agosto infatti sarà ospite della Fabbrica del Vapore Rina Schenfeld, una delle madrine della danza contemporanea, mentre il 15 e 16 agosto l'installazione verrà inondata dalle voci di 50 nonne filippine residenti in Italia.
Una serie di concerti a base di canti popolari cubani e noise music, in programma tra il 20 e il 26 agosto, culminerà nella performance di finissage di venerdì 28, durante la quale la chitarra elettrica di Avital dialogherà con i suoni emessi da alcune campane e parecchie macchine Singer.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.