Un tè alla "Downton Abbey" nel cuore di Milano, in attesa del nuovo film

I Crawley stanno per tornare in sala e in città si è tenuto un evento che ha permesso di sentirsi parte della loro grande famiglia: una degustazione di tè con tanto di figuranti in abiti d’epoca

Un tè alla "Downton Abbey" nel cuore di Milano, in attesa del nuovo film

In attesa dell’arrivo nei cinema di “Downton Abbey II – Una nuova era”, a Milano si è diffusa l’atmosfera inglese che ha caratterizzato prima le sei stagioni dell’iconica serie e poi la versione filmica.

Nelle ore antecedenti l’anteprima stampa, alcuni giornalisti sono stati invitati a prendere un tè ispirato al film nella splendida cornice di Palazzo Parigi, cinque stelle del centro città.

Rivivere il rito inglese per eccellenza, che tradizione vuole aver luogo alle 4.30 pm, attorniati da eleganti figure di dame e gentiluomini in abiti in stile primo novecento, è stata l’occasione per ripercorrere la storia della celebre bevanda.

Davanti a sandwich e ad alzatine ricolme di mignon, un perfetto officiante ha saputo elargire con simpatia aneddoti curiosi e regole di bon ton.

Del resto che il servizio del tè sia un atto di grande familiarità davanti al quale si è fatta la Storia è cosa nota, ma non tutti sanno che fu re Carlo II a imporne ai suoi sudditi l’usanza, per distinguere il proprio regno da quello di Re Luigi XIV, consacrato invece alla cioccolata.

L'usanza dell’afternoon tea, ossia di bere il tè mangiando qualcosa a metà pomeriggio, prese piede più tardi, intorno al 1840, perché la Duchessa di Bedford, amica e dama di corte della Regina Vittoria, si sentiva svenire dalla fame, essendo troppe le ore che separavano la colazione dalla cena.

Oltre che evento sociale e mondano, il tè pomeridiano è espressione per la padrona di casa del proprio ruolo: servirlo all'inglese, rigorosamente con latte e senza limone, significa condividere intimità con l’ospite. La servitù, infatti, dovrebbe limitarsi a stare ai lati del tavolo e a portare quello che serve alla signora.

Tra le buone regole c’è che la versione classica sia quella del tè in infusione (le bustine sono state inventate “per errore” dagli americani e brevettate dal Signor Lipton). La giusta dose di miscela, un cucchiaino da tè per ogni tazza più uno per la teiera, va lasciata almeno 5 minuti in acqua bollente ma mai superiore ai novanta gradi. Durante la degustazione si raccomanda di alzare categoricamente solo la tazza, non il piattino e giammai il mignolo.

Poiché in “Downton Abbey II – Una nuova era” i protagonisti ad un certo punto partono per un soggiorno in Costa Azzurra, a Palazzo Parigi si è optato per un servizio alla francese, ossia senza impiego di latte e con accompagnamento di un flute di champagne.

Al riparo dallo sguardo severo di Lady Violet, il cui irresistibile sarcasmo è il protagonista indiscusso del nuovo film, si è sorseggiata in rilassatezza quella che è tra le bevande più cariche di “sacralità”. Come tradizione vuole, il tè è stato anche momento di pettegolezzo e, nella fattispecie, si sono fatte chiacchiere su quasi tutti i componenti della nobile famiglia Crawley, che tanto si è fatta conoscere in questi anni, in tv come sul grande schermo.

Alcune congetture sul passato misterioso della suddetta matriarca hanno trovato soddisfazione durante la visione del film, ma guai ad anticipare qualcosa. “Downton Abbey II – Una nuova era” sarà nelle sale giovedì 28 Aprile.

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