"Taglio ai militari? Vanno sostituiti con i poliziotti"

L'ex assessore alla Sicurezza Rozza: "Per ogni soldato in meno, il governo mandi un agente"

"Taglio ai militari? Vanno sostituiti con i poliziotti"

Carmela Rozza, consigliere regionale e assessore alla Sicurezza nella prima giunta Sala (2016), il progetto «Strade sicure» era stato definito quando lei era assessore. Ora il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha annunciato il suo ridimensionamento. Cosa ne pensa?

«Intanto voglio ricordare che quando avvenne l'omicidio di un domenicano di 37 anni in piazzale Loreto che sconvolse la città, il sindaco Sala e io avevamo chiesto di incrementare i militari a Milano per dare una maggiore percezione di sicurezza. Come noto i militari non hanno potere operativo, ma permettono di intensificare il presidio del territorio».

Come giudica il ridimensionamento della presenza dell'esercito nelle città?

«Non è tanto il fatto che i militari vengano ritirati, quanto credo sia necessario sostituire gli uomini dell'esercito con altrettanti agenti di polizia, carabinieri e vigili per potenziare il controllo del territorio».

Il ministro Guerini giustifica la decisione spiegando che è finito lo stato di emergenza

«Certo, ma bisogna passare dalla fine dell'emergenza alla strutturazione del contingente di forze dell'ordine nelle città in maniera fissa. Bisogna cioè potenziare e riorganizzare la presenza delle forze dell'ordine. Allora era un progetto utile e necessario, adesso, bisogna che in alcune zone della città, come quelle della movida, e in alcune periferie si aumenti la presenza di agenti. Che la cosa sia necessaria lo dimostra anche quello che viene fatto alla conferenza Stato Regioni per aiutare i comuni sul fronte della sicurezza: si stanziano fondi per pagare gli straordinari degli agenti. Propongo invece che la Regione Lombardia in sede Stato- Regione si faccia promotore per finanziare l'assunzione di nuovi uomini con i soldi degli straordinari: dobbiamo passare dallo straordinario strutturato all'aumento degli uomini. Stesso discorso vale per gli aggregati di Comuni cui vengono pagati gli straordinari per i vigili: si assumano più ghisa piuttosto».

Emergenza finita dunque? Anche l'allerta terrorismo?

«Non mi risulta che sia stata dichiarata la fine dell'allerta terrorismo, anzi. Non escluderei però l'ipotesi della necessità del rafforzamento militare sui confini europei. A maggior ragione i punti sensibili, possibili obiettivi di azione terroristiche, andrebbero coperti da forze dell'ordine, che hanno anche maggior margine di azione. Bene ha fatto il sindaco a chiedere chiarimenti al ministro che deve spiegare a questo punto i termini e la ratio dell'operazione di ridimensionamento».

Cioè?

«Bisogna capire se i militari continueranno a presidiare i punti sensibili, ma ci vogliono anche più uomini sul territorio: ricordiamoci che Strade sicure non è attiva di notte. E Milano è scoperta di notte».

La situazione in città è peggiorata: sono mesi che si susseguono fatti molto gravi a partire dalle violenze di Capodanno.

«Il tema certamente è serio e va affrontato con la dovuta attenzione: c'è il problema delle baby gang, che non può essere risolto solo con l'ordine pubblico, c'è il tema della microcriminalità che infastidisce molto i cittadini anche se con fatti meno gravi, c'è la

movida violenta, c'è la piaga delle occupazioni abusive nelle case popolari, governato dagli spacciatori che non agiscono certamente da soli. In questo caso bisognerebbe potenziare le indagini per arrivare agli arresti».

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