"Tanta rabbia e la partita è aperta. Spero nella maggioranza silenziosa"

Il leghista: "Una campagna breve e zittita dalla sinistra"

"Tanta rabbia e la partita è aperta. Spero nella maggioranza silenziosa"

Gianmarco Senna, presidente di commissione Attività produttive in Regione, candidato per la Lega in Comune. Che campagna è?

«Una campagna breve, condizionata dal Covid. La sinistra ha puntato su ciò che più nuoce alla democrazia: il silenzio, e quindi ci troviamo col 45% degli elettori che è indeciso, astenuto o ignaro del fatto che ci siano le elezioni. Sarebbe stato bello se chi governa Milano da 10 anni, avesse avuto voglia di parlare del suo futuro».

Voi ci avete provato?

«Mi viene in mente la marcia dei 40mila. Secondo me la maggioranza silenziosa dei milanesi si sta mobilitando, deve sapere che l'alternativa sono altri 5 anni di una sinistra incapace di progettare».

Il centrodestra sa farlo?

«Io parto sempre da Formentini, dimenticato troppo in fretta. Aveva ereditato una città paralizzata, che usciva da Tangentopoli, e l'ha rimessa in moto, con operazioni anche avveniristiche, penso alla differenziata, all'area pedonale più grande d'Europa, al lavoro di Daverio alla cultura. Ma parliamo delle giunte Albertini, che hanno ridisegnato la fisionomia della città, con la sinistra che votava regolarmente contro, e poi di Letizia Moratti, con Expo, car sharing e bike sharing».

Non siete contro le bici?

«Non scherziamo, siamo per le cose di buon senso, e quel che hanno fatto è contro il buon senso. Lo dice anche Gianni Bugno che sta con Sala».

Parlando con la gente, cosa sensazioni ha?

«Noi siamo abituati a fare politica fra la gente, e quel che sento fa a pugni con certi sondaggi. Sento delusione, quartieri abbandonati, una città metropolitana abbandonata e creata da un obbrobrio di riforma che hanno fatto loro. Sala è il sindaco di un pezzo di centro. Noi vogliamo un sindaco di tutta la città. Certe favole possono anche stare simpatiche a chi sta in certe zone, ma tre quarti della popolazione sono fuori da questi standard. Non si è pensata una città che guardi al futuro».

La maggioranza silenziosa si farà sentire domenica?

«Quelli che si alzano, che hanno problemi col traffico,

che non vanno al lavoro in bici perché magari devono portarsi dietro la cassetta degli attrezzi, quelli che non ne possono più e vogliono una città diversa...è la loro occasione. Gli altri potrebbero avere una sorpresa».

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