Sono “stanchi” perché "sono finiti i soldi" e perché "le riaperture a metà servizio non si fanno, non servono a nulla". È il grido di allarme di tassisti e commercianti che hanno protestato a Milano in piazza Duomo contro i provvedimenti del governo previsti per la fase due. Hanno aderito alla manifestazione una cinquantina di persone. Queste due categorie di lavoratori chiedono garanzie per le loro attività duramente colpite dall’emergenza coronavirus. Un’altra protesta è stata organizzata da ristoratori e operatori dei pubblici esercizi all'esterno della stazione Centrale in piazza Duca d’Aosta. "Falliamo noi, fallite voi" è stato lo slogan degli imprenditori del settore che hanno applaudito e ringraziato ironicamente le scelte fatte finora dall'esecutivo.
La protesta a piazza Duomo
Come riportano l’Agi, alcuni manifestanti reggono uno striscione con su scritti i primi articoli della Costituzione italiana, altri agitano il tricolore, altri hanno in mano alcuni cartelli che riguardano il loro settore. Come ad esempio i tassisti che scrivono "Taxi sempre presenti". Alcune persone hanno anche esposto un foglio con scritto a penna "Conte assassino”.
In sostanza, tassisti e commercianti chiedono di essere messi nelle condizioni di lavorare e una riduzione delle tasse perché “se noi non lavoriamo non paghiamo i tributi, neanche gli stipendi dei dipendenti pubblici e le pensioni possono essere pagate”.
Un altro striscione recita il motto “Diritti del cittadino, aiuti economici immediati, stop tasse”. Alcuni manifestanti hanno dichiarato il loro malumore contro le misure del governo affermando “che l'unico aiuto proposto è stato quello di indebitarsi con le banche".
Il coordinamento della manifestazione sottolinea di aver realizzato un elenco di 18 punti stabiliti in modo condiviso, che verrà inviato ai politici. In piazza Duomo si respira un’atmosfera di tensione e preoccupazione per il futuro e non vengono risparmiate dure critiche all’esecutivo. Basti pensare che il consiglio dei ministri è definito la "banda bassotti” e gli stessi manifestanti evidenziano che “se non ci danno una mano questa mano ce la prenderemo noi".
Tassisti e commercianti non ci stanno a subire le conseguenze di questo coronavirus. Hanno gridato molte volte “vergogna” perché stanno “facendo la fame”. Alcuni hanno poi chiesto: “Dov’è Sala?” e hanno detto: “Sindaco desaparecido”.
La manifestazione in piazza Duca d’Aosta
"L'Italia s'è desta” è stato il titolo della protesta davanti al piazzale della stazione Centrale. "Finalmente il Comune ha approvato un provvedimento utile che però dovrà essere corretto - ha detto l'organizzatore dell'iniziativa e ristoratore Alfredo Zini -. Bisogna far fronte con la realtà: in città ci sono marciapiedi stretti. L'amministrazione dovrebbe dialogare con i condomìni per dare la possibilità di usufruire anche dei cortili interni in determinate ore”. Ricordiamo che Zini nelle scorse settimane aveva organizzato la protesta dei ristoratori all'Arco della Pace con lo stesso slogan di oggi #iononapro.
Al presidio erano presenti anche l'europarlamentare della Lega Silvia Sardone, il consigliere regionale e membro della
segreteria nazionale del Partito Democratico Pietro Bussolati, il presidente della commissione Commercio, bilancio e turismo del Municipio 9 Enrico Turato e il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Andrea Mascaretti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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