«Tutti gratis a Brera per salutare Caravaggio»

Non sarà un addio, sarà soltanto un arrivederci, ma dovrà essere ricordato dai milanesi: sta per partire la «Cena di Emmaus» di Caravaggio, olio su tela del 1606 che giunse alla Pinacoteca di Brera nel 1939 e che rappresenta la fine del convivio raccontato nel Vangelo di Luca in cui Cristo viene riconosciuto dai due discepoli ai quali si era presentato come un semplice viandante. Per mantenere impegni presi già nel 2014, lunedì 16 novembre il quadro sarà rimosso e volerà al Musée des Beaux-Arts di Caen, in Francia, e poi, senza tornare a Brera, ripartirà direttamente per Tokyo, in Giappone, per essere esposto al National Museum of Western Art nell'ambito di una mostra dedicata a Caravaggio e ai caravaggeschi che si concluderà il 12 giugno, organizzata in occasione del 150° anniversario dei Trattati di Amicizia e Commercio Giappone-Italia.

Per salutarne degnamente la partenza la Pinacoteca propone due giornate speciali ad ingresso gratuito il 14 e il 15 novembre: saranno distribuite anche brevi schede per una completa visita autonoma a tema caravaggesco (si troveranno al punto d'accoglienza e avranno titolo «Prima e dopo Caravaggio») e ogni mezz'ora, davanti al dipinto, un membro dello staff dei servizi educativi di Brera terrà una spiegazione, sintetica ma completa, dell'opera (dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18). Per i bambini è stato preparato il laboratorio «Accendi le luci e scopri Caravaggio» che si terrà sabato mattina (ore 11.30) e domenica mattina e pomeriggio (ore 11.30, 14.30, 15.30, 16.30 e 17.30) nella sala XXXI sempre in Pinacoteca, e permetterà loro di comprendere il meccanismo luminoso che crea il fascino delle tele di Caravaggio (su prenotazione al numero 02-72263219, www.brera.beniculturali.it, sbsae-mi.atm.didattica@beniculturali.it). Già dal 17 novembre, poi, lo spazio della «Cena di Emmaus» sarà occupato, fino al 20 gennaio, dalla «Madonna dello svezzamento» di Orazio Gentileschi, olio su tela di data anteriore al 1610 e proveniente dalla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Corsini. A sua volta quest'opera giunge a Brera in cambio di due dipinti di Mattia Preti per la mostra in corso a Roma alla Galleria Nazionale d'Arte Antica in Palazzo Corsini. Operazioni di scambi tra opere d'arte che certamente creano occasioni nuove per visitare esposizioni permanenti in musei che però, secondo James Bradburne, il neo direttore della Piacoteca (59 anni) «sono troppo poco conosciuti».

Il museologo anglocanadese noto in Italia per essere stato a lungo direttore generale di Palazzo Strozzi a Firenze, infatti, lamenta il fatto che le mostre temporanee in questi musei illudono: «li fanno apparire pieni di visitatori, solo che in realtà nessuno visita la collezione permanente».

E aggiunge, in tono very kind, ma perentorio: «credo sia giunto il momento di dire uno stop alle mostre temporanee: salutiamo questo Caravaggio, e vi invito però a venire a Brera e ad innamorarvene». Aspettando marzo-giugno, quando verrà accostata la pala del Perugino allo Sposalizio della Vergine di Raffaello per ragionare sui rapporti tra maestro e allievo.

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