Continuano a Milano le proteste e gli scioperi contro Uber, l'app che permette di noleggiare un'auto con autista in pochi clic duramente contestata dai tassisti che la accusano di concorrenza sleale.
Oggi la questione è stata affrontata in Prefettura, con un incontro a cui hanno partecipato oltre 10 sigle sindacali (sulle 23 presenti a Milano). I rappresentanti dei tassisti hanno poi chiesto ai conducenti di riprendere il servizio nonostante non si sia raggiunto un accordo. "Il Prefetto ci ha comunicato che il Comitato per l’ordine e la Sicurezza ha deciso di rompere gli indugi e non tollerare più violazioni delle norme di legge da parte di tutti, tassisti e noleggiatori", ha spiegato il segretario generale di Satam Cna, Nereo Villa precisando ai colleghi che chi interromperà il servizio da ora in poi "commetterà un reato perseguibile penalmente, mentre i noleggiatori con conducente un illecito amministrativo".
Le polemiche però sono tutt'altro che sopite: i sindacati chiedono infatti le dimissioni dell’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, colpevole di non aver tutelato la categoria.
La scorsa notte, inoltre, tassisti e autisti Uber sono venuti alle mani e due conducenti di taxi sono finiti in ospedale dopo essere stati investiti. Il primo episodio è avvenuto alle 2 in viale Bligny, quando due tassisti hanno aggredito verbalmente un autista Ncc che, salito sulla sua macchina, ha poi investito uno dei suoi aggressori che è stato portato all’ospedale Gaetano Pini dove è stato giudicato guaribile in 5 giorni. Alle 2.40 sono stati due tassisti a litigare, come hanno riferito tre clienti appena scesi da una macchina in viale Arbe: appena finita la loro corsa, hanno visto arrivare un altro taxi dal quale sono scesi tre uomini che hanno cercato il bloccare il loro autista che invece è poi riuscito a
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