Vizi e virtù dell'uomo nell'arte di Josè Molina

Inaugurata l'antologica dell'autore spagnolo che ripropone il primato del «saper fare»

Marta Calcagno Baldini

Da una decina d'anni a questa parte ha lasciato Madrid, sua città natale, e vive sul lago di Como. Sembra di immaginarlo, Josè Molina, all'opera per realizzare una delle sue tele o sculture. Artista evidentemente degno di questo nome, classe 1965, ha una ricca formazione e carriera nel mondo dell'arte contemporanea, basti pensare che solo a Milano ha esposto, anche, al Museo della Scienza, mostra a cura di Vittorio Sgarbi, al Poldi Pezzoli, allo Spazio Oberdan, in Triennale,e, dallo scorso 16 ottobre fino al 26 novembre, torna sotto a Madonnina con la sua personale «Uomini e altri demoni» alla Galleria Deodato Arte nella sede di via Santa Marta 6: girando per i due piani dello spazio espositivo e guardando le tele o le sculture esposte sembra di vedere Molina all'opera, nel suo studio, in cui si ritira per almeno 7 ore ogni giorno dopo una passeggiata col suo cane nelle prime ore del mattino per le campagne comasche. I suoi quadri infatti riflettono un uso del tempo dilatato, in cui l'idea deve lasciare spazio alla tecnica, allo studio delle forme e dei soggetti. Quasi un pittore e scultore d'altri tempi, che riprende la tradizione europea del saper fare, ovvero dell'artista che però è anche artigiano, che si concentra sulla materia che utilizza: tratti precisi, proporzioni e particolari perfetti, per quadri in cui niente è digitale eppure hanno la definizione di una fotografia con cornici realizzate a mano ad hoc per ciascuno e sculture che riflettono un uso del tempo lento, concentrato e studiato nella formazione di soggetti che, peraltro, non sono solo una trovata estetica e desiderano stupire. Per Molina, infatti, l'arte può avere ancora una funzione dialogica, quindi attraverso la tecnica si vuole trasmettere un significato, un senso. Ecco che in mostra si trovano le varie fasi teoriche che hanno spinto l'artista verso un determinato tipo di figurazione in diversi anni della propria carriera artistica: i «Morsi», sono la parte più recente. Sculture o disegni di volti che mordono la terra, con denti lunghi e dritti: l'uomo è vorace, distrugge e allo stesso tempo è inscindibilmente attaccato al Mondo.

Tra il 2016 e il 2017 Molina si è concentrato su i peccati e le virtù, come una prosecuzione della riflessione del 2011-13, «Los Olvidados», ovvero le anime che chiedono il proprio riscatto, nuove identità per tornare a liberare la Terra dal Male. (Deodato Arte, via Santa Marta 6, Mar-sabato: 10.30-14. 15-19)

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