Il milione al Duomo? Silvio "miracolato" ringrazia la Madonnina

Silvio Berlusconi donerà un milione di euro al Duomo di Milano, per la grazia ricevuta dalla Madonnina, che lo ha protetto durante l’aggressione del 13 dicembre 2009. «Per grazia ricevuta» è il titolo di quello che è forse il più bel film di Nino Manfredi, la storia di un ateo che, miracolato due volte, comincia a porsi qualche domanda. Anzi, la Domanda, quella sul senso della vita e dell’esistenza, quella che il «pensiero debole», egemone nei media occidentali, vieta di porsi.
Ma il «p.g.r.», detto anche «ex voto», accompagna l’umanità fin dai suoi esordi (basta vedere i graffiti neanderthaliani di Lascaux), perché l’homo non è un animale oeconomicus bensì religiosus. Per questo non è nemmeno un animale. Più civili sono stati i popoli e più religiosi erano. Cosa rimane degli egizi? Tombe, soprattutto (dunque, fede in un Aldilà). E dei precolombiani? Altari colossali. Ora, per venire al presente, se uno va a vedersi su Internet le immagini del Tg1 del 20 settembre 2009, trova una prima fila istituzionale in piedi ai funerali religiosi di soldati italiani caduti in combattimento. Il fermo-immagine immortala il momento del mea culpa e si vedono, significativamente, Fini con le braccia conserte (secondo il linguaggio del corpo, segno di fastidio, se non ostilità), accanto a un Berlusconi che, espressione compunta, si batte il petto. Insomma, Berlusconi ci crede davvero e, da buon credente, sa che alle grazie bisogna dire almeno grazie. Padre Pio, a uno che si lamentava perché Dio non lo esaudiva, rispondeva con la sua solita ruvidezza: «Dio sa che non saresti riconoscente; se ti esaudisse, poi dovrebbe punirti per la tua ingratitudine». Ora, chi è grato (e, ma sì, furbo) ringrazia, onde non privarsi di grazie future. Per questo la pietà di tutti i cattolici del mondo ha riempito i santuari di gambe, braccia, teste d’argento, foto o dipinti che testimoniano il miracolo lucrato.
Berlusconi sa bene di essere l’uomo più odiato dai liberals di tutto il pianeta, non pochi dei quali brinderebbero se qualcuno eseguisse davvero uno Shooting Silvio. Purtroppo, gli Anni di Piombo ci hanno insegnato che l’amore delle maggioranze moderate non garantisce la pelle. E poi, quel ninnolo pesante e irto di punte, scagliato con tutta la forza in faccia, avrebbe ben potuto fare più danni, compreso quello fatale. Così, buon lombardo, Berlusconi va ai piedi della Madonnina a portare il suo «grazie», come, del resto, fece Wojtyla nel portarle la pallottola di Ali Agca. Poteva farlo nel suo intimo, certo, ma è un capo e ha l’obbligo di essere testimonial di fronte a tutti quelli che rappresenta. A questo serve il «p.g.r.»: a testimoniare a tutti gli altri la bontà del Dio cristiano. Mentre scrivo cade l’anniversario delle apparizioni della Madonna in Rue du Bac, Parigi 1830, a s. Catherine Labouré. Quest’ultima vide che dagli anelli alle dita della Vergine partivano dei raggi di luce multicolori che si spandevano sul mondo. Ma da alcuni anelli non usciva niente. Alla domanda della veggente, la Madre di Dio rispose: «Sono le grazie che non mi chiedete». Se uno si facesse il giro, anche per puro turismo folcloristico, dei soli santuari italiani - anzi, dei soli mariani - e contasse gli ex voto appesi alle pareti, otterrebbe un numero impressionante di testimonianze di miracoli. E solo la durezza di cuore (in senso evangelico) o la militanza ideologica (il che è anche peggio) potrebbe non far porre domande.

A Nino Manfredi, in quel film, di miracoli ne bastarono due. Ma, come diceva Gilbert K. Chesterton, non a caso un convertito, «ai miracoli crede chi si arrende all’evidenza, non ci crede chi ha una teoria che ad essi si oppone». Dio ci scampi dai teorici. E salvi Berlusconi.

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