Amiche mai, come cantavano anni fa. Ma protagoniste sempre. Dopo almeno sei decenni di affettuosa concorrenza, Ornella Vanoni e Mina sono tornate a farsi ascoltare più o meno contemporaneamente, la prima ricantando e riarrangiando alcuni classici (il disco si intitola Diverse, il singolo è Perduto), la seconda con un brano inedito, Buttalo via, firmato dal bravissimo Francesco Gabbani, che anticipa un disco in uscita a fine mese.
È finora l'ultimo confronto di una sfida tra modi di cantare e pure di essere, tra la forza pura della voce e tra i modi di essere diva, l'una che trasforma l'assenza in presenza e l'altra che trasforma la presenza continua in un continuo evento visto che è imprevedibile, volatile, sincera. Resta il fatto che a 90 anni Ornella, e a 84 Mina, rimangono inarrivabili e non perché come si cantava una volta non si canta più e tutte quelle banalità lì. Sono tuttora in cima perché loro «si cantano», mettono se stesse nelle parole che cantano. Ascolti Mina e capisci com'è, precisissima, potente, sorniona mentre canta che «scivolino via tutte le abitudini che traccino una scia» o gioca con l'estensione entrando nel verso «sopra un'altalena che ora mena e poi ti bacerà».
Ascolti Vanoni e sai che non mente perché c'è tutta la sua storia nell'inflessione della voce mentre racconta della «gente diversa che tu non conosci» e si distende su di un tappeto rinnovato nei suoni e nei bpm ma tanto non importa: il focus rimane comunque su quel «ce la farò» ripetuto più volte inclinandosi prima alla malinconia e poi alla speranza. Insomma, come da oltre sessant'anni, loro due amiche mai, protagoniste ogni volta, ma modelli sempre perché, se ci fosse il manuale del canto perfetto, di sicuro sarebbero nelle prime pagine.
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