È un bel ritorno quello di Amedeo Minghi. Dopo otto anni pubblica Anima sbiadita (nella foto la copertina), che è un concept album scritto e suonato per davvero, cose ormai piuttosto rare. «Il filo conduttore di queste nuove undici canzoni è il sentimento - spiega -. Questa volta nei testi non c'è la collaborazione di Pasquale Panella ma in alcune occasioni c'è stato di fianco a me Andrea Montemurro e nel complesso ne è venuto fuori un disco più sincero perché non ci sono state mediazioni. E posso permettermelo perché ho un pubblico eccezionale che mi segue». A 77 anni compiuti, con una carriera che ha toccato picchi lirici altissimi, Amedeo Minghi racconta di aver «raccontato ciò che sono, ciò che viviamo con richiami e citazioni voluti alla mia storia musicale». Quella del concept album non è comunque una formula inedita per questo artista capace di segnare la nostra storia musicale: già nel 1988 ha pubblicato Le nuvole e la rosa e ora ritorna nella stessa formula narrativa con il suo stile riconoscibile. «Alla mia età mi chiedo quale razza di mondo lasceremo ai nostri nipoti. Ho vissuto il Sessantotto, con tutte le idee di cambiare la situazione e di costruire una realtà migliore. Ora mi ritrovo a 77 anni su di un pianeta con 70 guerre, i ricchi sempre più ricchi e e i poveri sempre più poveri».
Tra le parole di questo compositore romano, classe 1947, spunta anche una riflessione amara sulla solitudine di questi tempi: «L'altro giorno ho fatto un viaggio da Milano a Roma in treno di fianco a una famiglia di quattro persone: in tre ore non si sono rivolti la parola, ciascuno con lo sguardo fisso sullo smartphone o sul tablet».
È una delle riflessioni che rientrano filtrate anche nei testi di Anima sbiadita: «A me piace esprimermi con similitudini, non sono mai esplicito».
Tra pochi giorni (il 14 novembre a Orvieto la data zero, il debutto il 22 al Teatro Corso di Mestre), Amedeo Minghi sarà in giro per l'Italia con il suo concerto nei teatri e, come sempre «la prima parte sarà dedicata al nuovo disco». E Vattene amore? «È tra i bis, lo accenno soltanto e poi il pubblico lo canta tutto».
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