Salsomaggiore - E poi le chiamano imperfezioni. Vediamo un po’, giudicate voi se quanto accaduto l’altra notte nella prima puntata di Miss Italia 2009, edizione numero settanta, si può classificare sotto la categoria «piccoli errori». Dunque: Paris Hilton, l’ereditiera americana regina del gossip, ha preso centomila euro per scendere le scale, spostarsi una bionda ciocca di capelli, e fare «ciao, ciao» con la manina. Andiamo avanti: lo show è durato la bellezza di quattro ore e mezza, un’ora e mezza più del previsto: gli spettatori sopravvissuti alla maratona ancora un poco si potevano vedere direttamente «Unomattina».
In più: alle due di notte, una stremata Milly Carlucci, prima donna a presentare il concorso di bellezza, non riuscendo più a connettere, ha proclamato la miss sbagliata, incoronando la quarta classificata invece della prima. Infine, la giuria in studio, colta anch’essa dalle traveggole vista l’ora improba, ha cominciato a dare voti a casaccio: la stessa ragazza si beccava un “dieci” e pure un “tre”. Non male no? E dire che questa doveva essere la partenza della nuova miss Italia, di un concorso rinnovato e moderno che non mostrava più solo le cosce delle ragazze, ma andava alla ricerca dei «talent».
C’è da sottolineare che, almeno dal punto di vista dell’attenzione degli spettatori, non c’è stato il disastro: lo show è stato il più visto di sabato sera realizzando più punti di share di ascolto rispetto allo scorso anno, (22,3 contro il 19,1 in prime time) ma è anche andato in onda in una serata senza grande concorrenza (su Canale 5 c’era una replica dello «Show dei record»). E a questi numeri si sono aggrappati gli organizzatori e la Rai per sostenere che non si è trattato di un insuccesso, anzi. Per tutto il resto, secondo Patrizia Mirigliani, patron della manifestazione e Antonio Azzalini, capostruttura Rai incaricato del progetto, si deve parlare di «semplici» imperfezioni. Divertenti, al limite del ridicolo, le motivazioni della mancata esibizione di Paris Hilton, che avrebbe dovuto cantare: «Il suo boyfriend – ha spiegato la Carlucci – non voleva che si esibisse insieme ai ballerini perché rischiavano di toccarla e lui era troppo geloso».
Ma di chi stiamo parlando? Di Santa Maria Goretti o della donna che è pure finita in carcere per guida in stato di ubriachezza? Per non parlare della intervista successiva in cui la domanda più impertinente è stata «se il suo look fosse naturale o studiato». Per l’intervento dell’ereditiera-cantante-scrittrice, la Tv di Stato ha pagato, secondo quanto riferito dal vice direttore di Raiuno Claudio Donat Cattin, «metà o un terzo del compenso che chiede di solito, che si aggira sui 300 mila euro». Cioè tra i 100 e i 150 mila euro per farci un sorriso (non più di 80mila giurano però a Raiuno). Che, però, ribattono i vertici della rete, ha fruttato il trenta per cento di share, cioè un alto ascolto... Vabbè, passiamo alla lunghezza oltre ogni razionalità dello show: il Tg di mezza sera è andato in onda alle due di notte! Gli autori hanno spiegato che quando si sono accorti che si stava facendo troppo tardi «non c’era più nulla da fare, perché non si poteva togliere spazio a nessuna miss, giustamente, per non penalizzare le ultime a favore delle prime». Domanda semplice semplice: non si potevano fare prima i calcoli?
Veniamo all’incoronazione: l’altra sera si eleggeva Miss Moda. Quando, stanchissima, la Carlucci, a notte fonda, ha ricevuto il fogliettino, certamente non molto comprensibile, dell’esito delle votazioni, ha eletto la quarta classificata: Mirella Sessa, la cui gioia è durata per pochi istanti perché, appena ci si è accorti dell’errore si è passato il titolo alla legittima proprietaria: Federica Sperlinga.
Non avrà avuto molto da sorridere il nuovo direttore di Raiuno, Mauro Mazza, al suo vero debutto visto che il concorso di bellezza è la prima trasmissione importante della stagione televisiva appena iniziata. C’è da dire che, almeno nelle intenzioni, la volontà e il coraggio di cambiare uno show stanco e arretrato rispetto ai tempi, c’è. La realizzazione un po’ meno. Il «talento» delle ragazze è venuto fuori a fatica: essendo in sessanta, era impossibile conoscerle anche solo un poco.
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