"Modalità aereo" non è solo il titolo di un film di Fausto Brizzi, ma è soprattutto una richiesta che viene fatta a tutti i passeggeri che si imbarcano su un aereo durante le procedure di sicurezza. Infatti, mentre l'equipaggio di bordo spiega tutte le manovre da mettere in atto in caso di emergenza, una delle cose principali che viene richiesta è proprio quella di spegnere il proprio smartphone o, in alternativa, di metterlo nella già citata modalità. Tuttavia, questa procedura sembrava avere i giorni contati. Stando a quanto riportato da Focus, infatti, il 24 novembre 2022 la Commissione Europea aveva dato il suo via libera all'utilizzo di cellulari, tablet e pc portatili anche durante il volo. Le compagnie aeree dei paesi dell'Unione Europea vennero invitate ad assegnae la frequenza 5G ai propri velivoli, di modo che già nell'estate del 2023 si potessero utilizzare i propri apparecchi tecnologici durante le traversate aeree.
A più di due anni di distanza, però, le cose non sono cambiate. Sebbene sui voli a lunga gittata sia possibile per alcune parentesi temporali utilizzare il wifi di bordo per comunicare - utilizzando, ad esempio, l'applicazione di Whatsapp - l'utiizzo personale dei propri telefoni rimane vietato. Sebbene sia stato chiarito che usare il telefono non rappresenti un vero problema per la sicurezza dei sistemi di volo - salvo disturbare in cuffia i piloti con eventuali interferenze - quasi nessuna compagnia ha accettato di seguire l'invito della Commissione Europea. Il motivo? Quello principale è di natura economica. Rendere possibile la comunicazione a bordo di un aereo attraverso le cosiddette Picocell - celle che servono appositamente per le connessioni dei telefoni - richiede dei costi molto alti: bisognerebbe aggiornare e implementare le infrastrutture a dei prezzi che il mercato aeronautico - già fortemente in crisi - non potrebbe permettersi.
In realtà, poi, stando a quello che riporta Britannica, il funzionamento base di un telefono potrebbe compromettere le comunicazioni con la torre di controllo. Per connettersi alla rete wifi, infatti, uno smartphone utilizza onde radio a bassa potenza, diventando però anche ricevitori: il segnale esce per "attaccarsi" a una cella o a una torre telefonica. Ma il telefono riceve anche un segnale in entrata. Se il dispositivo si trova abbastanza vicino alla cella, non si richiede un grande dispendio di energia. In caso contrario - come nell'eventualità di usare una rete wifi su un aereo in volo - l'energia richiesta è molto più alta, al punto da poter compromettere il segnale a terra. Va da sé che questa eventualità potrebbe causare problemi nel momento in cui la comunicazione si dovesse "congestionare", rendendo difficile per i piloti il poter comunicare con torri di controllo o sistemi di sicurezza a terra.
Se da una parte le compagnie non vogliono spendere denaro per aggiornare i loro velivoli e mettere a disposizione un servizio che potrebbe distrarre i piloti, dall'altra c'è una motivazione di sicurezza molto più basilare che potrebbe spiegare il perché non si può ancora telefonare sugli aerei. L'uso del telefono, infatti, potrebbe rappresentare un disturbo per gli altri passeggeri, con il rischio di creare situazioni di tensioni e litigi, che sono molto più difficili da gestire in un ambiento ristretto e "particolare" come quello di una cabina aerea. Inoltre l'utilizzo di smartphone rappresenterebbe anche un elemento di distrazione per i passeggeri, che potrebbero non prestare la giusta attenzione alle comunicazioni di bordo o ai messaggi di equipaggio e piloti.
È anche per questo motivo, infatti, che la richiesta di mettere i dispositivi elettronici in modalità aerea viene fatta sempre prima che hostess e steward inizino le dimostrazioni di sicurezza, proprio per evitare che i passeggeri siano concentrati sui social e non su ciò che potrebbe salvare loro la vita in caso di emergenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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