Tra moda, principesse e Vip Genova non è Cenerentola

Tra moda, principesse e Vip Genova non è Cenerentola

(...) sarto di famiglia?», si è sentito sussurrare). Lei ha parlato poco, per fortuna, ha detto parole belle guardando avanti e sperando proprio in una Genova capitale della moda e di nuovi talenti. Un bell’avvio. D’altra parte passare dalla «gronda», dalla «bretella», da Burlando ad Odicini è stato un passo forte. Superato benissimo, anche perché supportata, la nostra Marta, dalla sua bella figliola Malvina, arrivata da Londra.
C’era tutta la Genova che conta, che non conta, la Genova da bere e, soprattutto, da mangiare (vedi buffet favoloso scomparso in un batter d’occhio). Le famiglie chic della città erano tutte riunite sotto queste luci romantiche: a cominciare dalla famiglia Gadolla. Papà Gianfranco, mamma Paola e soprattutto nonna Rosa. Tutti attorno alla cinguettante nipotina, Alessia, che aveva organizzato splendidamente la serata (con quella Carla Viale che, si sa, è maestra di eventi sognanti): Alessia libellula allegra ha avuto i complimenti di nonna Rosa e anche dell’altra nonna materna.
Interessante la presenza di Carlo Castellano (con signora): dalla collina degli Erzelli era sceso ad applaudire Odicini. Come mai? Ha sorriso: «Laddove c’è creatività, eccomi, ci sono anch’io». Chissà che sulla collina non ci scappi qualche straordinaria sfilata hi-tech... Imprenditori a iosa a cominciare da Paolo Odone (che amava parlare più della Susy De Martini che della sfilata), Giorgio Guerello, Davide Viziano, Gianni Scerni, il marchese Clavarino, il manager portuale Musso.
Belle donne, si diceva. La principessa di Kent guardava furtiva il nostro Massimiliano Lussana, Juanita Sabbadini ha sorriso per tutta la serata guardando i flash, ma ancor più sorridente la sua figliola Micol. La più elegante? Sicuramente Savina Scerni («Sfilata bellissima, ho ancora nell’armadio un abito di Andrea che non ho mai avuto il coraggio di indossare»), incantevole accanto al suo Gianni, anche un po’ commossa nel ricordare quegli anni ruggenti da lei vissuti sotto la Lanterna.
Era arrivata fra un «delitto e l’altro» anche Ilaria Cavo in bianco e nero molto accattivante e ancora: Franca Fassio, Carla Stura, Antonia dell’Atte, Margherita Rubino (anche lei in bianco e nero), Grazia Angeli, Paola Gadolla, Monica Magnani. E poi le «nipotine» venute ad affiancare le «ex» di Odicini: loro pimpanti, vezzose, colorate, ma forse prive di quello «stile» che ha caratterizzato Andrea a livello internazionale. Certo Genova non era mai stata avvolta da così tanti abiti, in uno scenario fantastico, un po’ lunare fra sete, paillettes, tailleurs, pantaloni, bianchi e neri e tanti, tanti «pois» cari al geniale creatore genovese.
I mariti e gli amanti erano tutti molto discreti, scrutavano le indossatrici (belle e un po’ anemiche) che scivolavano in passerella: la sera precedente avevano fatto bisboccia alla «Barcaccia» in Castelletto, contente di dominare dall’alto una città stupenda. Sembra che, proprio dopo la passerella, una di loro abbia avviato un flirt intensissimo con uno dei più interessanti «play boy di mezza età» della città. V’è stata anche partecipazione (stranamente intensa) per i risvolti di beneficenza lanciate dall’organizzazione. Le banche erano rappresentate da Antonello Amato (con splendida signora in nero), Alessandra Burke ha tentato di contrastare l’eleganza di Savina Scerni, Marzia Cataldi Gallo non faceva che tessere le lodi (giuste) del suo amico Andrea.


Insomma una serata che ha riconciliato i genovesi con una città grigia e fredda, monotona e incolta. Odicini ha voluto dare un palpito di speranza. È mancata solo l’annunciata Afef Tronchetti: ma forse era attesa dal suo «trentametri» a Portofino... Non se ne è accorto nessuno.

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