Sì Sposaitalia premia il miglior progetto di upcycling che dà nuova vita a un abito

Alla manifestazione in corso all'Allianz MiCo Milano fino a domenica 8 aprile con oltre 200 brand, dieci studenti dell'Istituto Europeo di Design hanno proposto dieci idee "giovani" di riutilizzo

Sì Sposaitalia premia il miglior progetto di upcycling che dà nuova vita a un abito
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Sì Sposaitalia Collezioni, la fiera moda dedicata al mondo bridal ha aperto i battenti all’Allianz MiCo Milano dove resterà aperta fino a domenica 8 aprile con oltre 200 brand che mettono in mostra collezioni di abiti da sposa e da cerimonia per lei, per lui e per i bambini, accessori e proposte total look per il grande giorno del “sì”. Una vetrina fashion davvero imperdibile che ha richiamato visitatori professionali e buyer italiani e stranieri.

E nel giorno dell’apertura, la manifestazione di Fiera Milano, da sempre attenta ai temi più urgenti legati alla sostenibilità e alla creatività, ha scelto per questa sua 46esima edizione di collaborare con lo IED – Istituto Europeo di Design, chiedendo a 10 studenti internazionali del master in Fashion Design di trasformare abiti da sposa destinati al macero in casual wear, dando così una nuova vita nell’ottica di un consumo più critico e sostenibile, in base alla filosofia del “Buy less, choose well, make it last” di Vivienne Westwood.

Ecco, dunque, che il voto di Sì Sposaitalia Collezioni è andato al progetto di upcycling di Attilio Pallagrosi che ha creato un look che richiama gli incubi dei bambini e le loro paure scavando e portando alla luce le sensazioni più profonde.


Il progetto è stato scelto per la capacità di “smontare” un abito e attribuire ai diversi pezzi ottenuti un altro valore costruendo un capo lontano dal punto di partenza: una bella visione che guarda a un futuro sempre più sostenibile.

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