Un modello di cura per le patologie croniche

L'innovazione digitale porta vantaggi concreti in sanità. In particolare nella gestione delle malattie croniche di grande impatto, come diabete, scompenso cardiaco e Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva). Patologie in crescita che, oltre a limitare la qualità di vita dei pazienti, costano al Servizio sanitario nazionale (Ssn), in termini di assistenza e cura, ben 18 miliardi di euro ogni anno, il 13 per cento di tutta la spesa sanitaria pubblica. Secondo stime, oggi in Italia sono oltre 7,5 milioni le persone affette da malattie croniche. Pazienti che potrebbero beneficiare delle più recenti soluzioni tecnologiche. Come di «Doctor Plus», un modello di monitoraggio remoto, in cui il medico può conoscere a distanza, in ogni momento, lo stato di salute del paziente. Grazie ad un kit di dispositivi medici certificati, è possibile misurare comodamente da casa, parametri clinici (come glicemia, pressione arteriosa, frequenza cardiaca e peso corporeo). Un sistema, quello del monitoraggio remoto, che si traduce in una migliore qualità di vita al paziente, un aiuto per il medico a costruire un percorso terapeutico condiviso e regolare, oltre ad un utilizzo più razionale delle risorse sanitarie. Benefici emersi anche da un importante studio clinico di Telemedicina, condotto in Italia per 12 mesi con diabete, controllate attraverso il programma Doctor Plus.«Teniamo presente -afferma Nicolucci, direttore del Laboratorio di epidemiologia clinica, Fondazione Mario Negri Sud, Santa Maria Imbaro (Chieti) - che il 60 per cento dei costi sostenuti per la malattia diabetica è legato ai ricoveri per complicanze. Quindi un primo vantaggio del telemonitoraggio, è l'abbattimento della spesa da ospedalizzazione. Ma si riducono anche le prestazioni ambulatoriali». Il servizio Doctor Plus realizzato da Vree Heath, società di Msd Italia, già testato in alcune realtà del Lazio e della Toscana, viene offerto ad aziende sanitarie, pubbliche e private.

«Se la soluzione Doctor Plus fosse applicata a tutti i pazienti diabetici con co-morbidità in Italia, circa 1,5 milioni di pazienti, si potrebbe ottenere un risparmio superiore a 1 miliardo di euro», sottolinea Pierluigi Antonelli, presidente e amministratore delegato Msd Italia.

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