Molotov degli anarchici, ora i vigili chiedono maggiore protezione

Tre episodi simili nel 2020, nel 2008 e 2001. Commissariato di Zona 6 aperto ai clochard

Molotov degli anarchici, ora i vigili chiedono maggiore protezione

Quello avvenuto della notte tra il 29 e il 30 gennaio non è l'unico caso di auto della polizia locale date alle fiamme. Nello stesso comando di zona 5, in viale Tibaldi, infatti, nel 2008, erano state incendiate quattro auto nel parcheggio. Sul muro di recinzione del comando della Polizia locale era apparsa la scritta «Sbirri assassini dall'Italia alla Grecia».

Ancora tre anni fa in via Boeri, nella sede della scuola del corpo, altri mezzi erano stati incendiati, mentre delle auto del corpo parcheggiate in piazzale Beccaria erano state vandalizzate durante una manifestazione. Un altro caso il 31 gennaio 2001: sei auto bruciarono al comando di zona 8 in piazzale Accursio.

Ecco dunque che appare sempre più chiaro come sia necessario rivedere la logistica dei comandi di zona dei vigili per rendere meno vulnerabili le attrezzature e le strumentazioni.

Il sindacato Sulpl ha scritto all'assessore comunale alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli e al comandante dei vigili Marco Ciacci «per richiedere che venga verificata la logistica dei vari Comandi in special modo su come vengono rimessati i mezzi di servizio, verificando la possibilità di migliorare le protezioni passive e attive affinché risulti più difficile, se non impossibile, che si verifichino altri attentati del medesimo tipo». Per quanto riguarda il comando di viale Tibaldi il posteggio all'aperto delle auto è semplicemente delimitato da una cancellata: servirebbe quanto meno una recinzione alta 7/8 metri, come quelle che proteggono i cavalcavia autostradali. Certo, i comandi sono protetti da allarme collegato alla centrale delle guardie giurate, ma per questo tipo di attacchi non basta. «Bisognerebbe - sostiene Daniele Vincini, segretario del Sulpl Milano - istituire un servizio di pattuglie che controllino i comandi della polizia locale. La tensione sociale si sta alzando e i vigili sono un obiettivo debole più facile da colpire rispetto alle altre forze dell'ordine». Anche gli agenti sono sempre più nel mirino: settimana scorsa un agente è stato aggredito in zona 3 da un balordo che ha cercato di prendergli la pistola. «Nel prendere atto che il conflitto sociale si sta pericolosamente manifestando si chiede altresì che dopo anni di sperimentazione si doti tutto il personale dello spray al capsicum (al peperoncino), e non solo alcuni nuclei».

Stesso discorso per la dotazione di caschi e scudi, che vennero forniti al corpo, da usare in situazioni di particolare allerta o pericolo: nello specifico erano stati dati agli agenti quando erano impegnati negli sgomberi. Con l'arrivo del sindaco Beppe Sala tale strumentazione è stata ritirata ed è attualmente custodita nei depositi. La richiesta del sindacato è che «gli ausili di protezione venga data in dotazione di nuovo a tutte le pattuglie in modo che possano averla a disposizione nelle auto se necessario».

Desta infine preoccupazione la decisione dell'amministrazione di destinare una parte del comando di zona 6 al

Piano freddo per l'accoglienza notturna dei senza tetto: l'ospitalità dei clochard prevede, infatti, non solo la convivenza con gli agenti durante l'orario di servizio, ma anche il fatto che il comando venga disallarmato.

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