Il flop di Maradona, i vaticini esilaranti del polpo Paul, l'intramontabile Blatter e ancora la Germania da podio e gli svarioni degli arbitri. La 19ª edizione della Coppa del Mondo di calcio è arrivata ai titoli di coda tra gaffe, colpi di scena, eliminazioni choc e qualche sprazzo di bel calcio. Sudafrica 2010 dice bye bye alla rassegna iridata passando il testimone al Brasile, che nel 2014 ospiterà la prossima rassegna e consegna un vocabolario comunque ricco di personaggi ed eventi. Ecco il vocabolario dalla A alla Z.
A come ARBITRI È la rosa che ha impressionato maggiormente, ma in negativo. Gol fantasma, rigori non dati, fuorigioco non fischiati, cartellini rossi mancati: i direttori di gara scelti non hanno brillato.
B come BLATTER Il gran capo del calcio mondiale prende atto che nel terzo millennio non si può vedere una Coppa del mondo con un gol non convalidato nonostante il pallone abbia superato la linea di un metro. Apre alle tecnologie: punta alla rielezione. E premia la Spagna campione del mondo. Giusto, ma con l'Italia non fece lo stesso 4 anni fa.
C come CASILLAS È il capitano della Spagna che per la prima volta nella sua storia va in finale e vince il trofeo. L'ultimo portiere a sollevare la Coppa come capitano fu Dino Zoff nel Mundial 1982.
D come DEL BOSQUE Grande rivincita per l'ex calciatore e allenatore del Real Madrid, esonerato nel 2003 nonostante le due Champions vinte. Il ct campione del mondo sceglie il basso profilo. Si supera quando, sul gol di Puyol che porta le «Furie rosse» in finale, dice che si tratta di uno schema del Barcellona.
E come EUSEBIO Il grande attaccante portoghese perdona Cristiano Ronaldo per un Mondiale così così. Prima che ci fosse lo sputo alla telecamera e la storia del figlio segreto. Poi sbaglia tutti i pronostici: Brasile in finale e Messi miglior giocatore.
F come FIDEL CASTRO Dice che una finale tra due squadre europee sarebbe anti-storica. Dei suoi pronostici, per fortuna, ha l'accortezza di sottolineare che sono 'inaffidabilì.
G come GERMANIA Per la 12ª volta in semifinale ad un Mondiale. Giù il cappello. Non vince sempre, come dice la boutade di Lineker, ma è sempre in ballo per la vittoria finale.
H come HILTON La ricca ereditiera Paris si presenta a Port Elizabeth per Brasile-Olanda e in poche ore viene arrestata e rilasciata per aver fumato marjuana in tribuna. Come dire? «L'importante è farsi sempre riconoscere».
I come IRMATOV Lo sconosciuto arbitro uzbeko è la rivelazione dei «fischietti». Nella semifinale Olanda-Uruguay ha il merito di far recuperare fino all'ultimo secondo e permette di giocare i due minuti forse più emozionanti di tutti i Mondiali.
J come JAGGER Il cantante dei Rolling Stones si presenta accanto a Clinton per Usa-Ghana e gli statunitensi perdono. Poi battezza anche gli inglesi, si ricorda di un figlio mezzo brasiliano e l'Olanda fa fuori la Selecao. Ribattezzato «il gufo».
K come KLOSE Per uno che viene dalla Polonia e ha passato tanta carriera nelle riserve del Kaiserslautern, non è male aver raggiunto Gerd Muller nel numero dei gol segnati nelle fasi finali dei Mondiali, solo un gradino sotto a Ronaldo. Che gli fa i complimenti ed è dispiaciuto di non aver potuto giocare la finalina per infortunio.
L come LARISSA È la prezzemolina del Mondiale. La modella più cliccata su internet è paraguaiana, si è fatta pubblicità non avendo mai messo piede in Sudafrica. E alla fine tradisce l'«Albiroja» per i campioni del mondo. Ingrata.
M come MARADONA È la delusione dei Mondiali. L'ex Pibe de oro aveva una squadra completa in tutti i reparti. In tanti si erano chiesti se avesse fatto bene a non convocare Cambiasso e addirittura Zanetti. Ha avuto torto. Di cattivo gusto la scivolata sull'arbitro Baldassi, che ha tirato in ballo in povero Andrea Bocelli.
N come NEW YORK TIMES Il più importante quotidiano americano si è scusato con Maradona dopo averlo criticato. Ha poi ammesso che veder giocare l'Argentina è stato divertente: ma la squadra spumeggiante non è arrivata in fondo.
O come OLANDA Era considerata la mina vagante e ha rispettato il pronostico. Favorita dall'assenza di un ragionatore come Elano a centrocampo, ha fatto sfogare il Brasile e poi lo ha castigato. Il secondo posto è meritato, anche perchè in finale non ha fatto - dal punto di vista comportamentale - una bella figura.
P come POLPO PAUL Il cefalopode che indovina i risultati delle partite (otto su otto il suo score) è stato la vera star e ora si scopre che è italiano, visto che è stato pescato nelle acque dell'Elba. Da domani metterà in soffitta la sfera di cristallo, vuole tornare a fare il polpo, come annuncia Tanja Munzig, portavoce dell'acquario di Oberhausen che ospita l'animale.
Q come QUAGLIARELLA Ha giocato pochissimi minuti e ha segnato uno dei gol più belli dei Mondiali. Avrebbe meritato di giocare di più e le sue lacrime sul campo e in tv dopo l'eliminazione sono state la cartolina triste dell'Italia. Accolto come un eroe (forse l'unico degli azzurri) a Castellamare di Stabia.
R come ROSETTI Che non fosse in gran forma si era capito in gennaio quando aveva negato un rigore nettissimo a Montolivo in Fiorentina-Milan. Non lo ha aiutato Ayroldi e il gol di Tevez in fuorigioco ha mosso le scuse anche di Blatter ai messicani. Mondiale in ombra e ora anche l'addio all'attività in campo per un ruolo prestigioso di designatore.
S come SPAGNA Dopo la partenza falsa con la Svizzera pochi si sarebbero aspettati la finale e il titolo iridato. E invece i campioni d'Europa hanno capitalizzato prima i gol di Villa e poi la crescita di tutta la squadra fino al gol «mondiale» di Iniesta. Dopo gli innumerevoli successi delle squadre di club, corona per la prima volta un sogno. E corona un quadriennio da incorniciare: due successi con due ct diversi, Aragones e Del Bosque.
T come TORRES «El Nino» non si è visto molto, penalizzato da una forma precaria. Si consola col titolo di «più bello» dei Mondiali nel sondaggio del sito americano «Bautiful people». Anche se la sua festa per la Coppa è inficiata dallo strappo alla coscia.
U come URUGUAY Dopo 40 anni torna tra le prime quattro. Oscar Washington Tabarez dà alla squadra un bel gioco corale in cui si inseriscono individualità come Forlan, Lugano e Suarez. Una vera rivelazione.
V come VUVUZELA Elemento di disturbo, fornitore ufficiale del ronzio negli stadi, la trombetta sudafricana resta l'oggetto cult del mondiale. Siamo sicuri che la ritroveremo anche negli stadi italiani, già spopola sulle spiagge.
W come WESLEY ovvero Sneijder, l'olandese più famoso dopo Van Gogh, è tra i favoriti per il «Pallone d'oro». Anche se dopo la finale un po' in ombra, qualche spagnolo (vedi Iniesta, Xavi o Casillas) rischia di bruciarlo in volata.
X com XAVI L'11 giugno aveva detto che si sarebbe tinto i capelli rosso-oro in caso di vittoria. Ha giocato agli stessi livelli (alti) del Barcellona, è uno degli artefici principali del successo.
Y come YOLANTHE Cognome Van Kasbergen, è la fidanzata di Sneijder e ora tutti dicono che sia proprio lei il segreto della stagione d'oro del fidanzato e presto sposo.
Z come ZUMA Il presidente sudafricano aveva detto di volere il titolo e aveva esagerato. Però i primi Mondiali africani registrano un successo: ora nella terra dei Bafana Bafana sognano le Olimpiadi del 2020. Roma si guardi le spalle.
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