L’offensiva delle truppe di Vladimir Putin in Ucraina procede senza sosta. Si moltiplicano le testimonianze di civili giustiziati, donne stuprate e bambini uccisi, ma per fortuna arrivano anche storie a lieto fine. Una di queste è stata riportata dal Financial Times e riguarda un bambino di 10 anni, rapito dai soldati del Cremlino e portato in salvo dalla nonna, aiutata da Roman Abramovich.
Ferito in un raid aereo a Mariupol, Ilya era stato portato oltre le linee nemiche in un ospedale nella città di Donetsk, gestita dai separatisti. La nonna, Elena Matvienko, è venuta a conoscenza della situazione grazie a un video pubblicato sui social network: il nipotino di 10 anni, infatti, era stato ripreso da un telegiornale della tv locale. Paura e sconforto per la 63enne, decisa a rischiare la vita per riportare a casa il piccolo.
Un viaggio pericoloso, arduo, reso possibile anche grazie all’intervento di Roman Abramovich. Tra gli oligarchi russi più noti a livello internazionale, nonché protagonista nei colloqui di pace con l’Ucraina, l’ex patron del Chelsea è stato decisivo per la buona riuscita dell’operazione. “Ci ha aiutato molto, ci è stato vicino”, la conferma di Elena a FT.
Dopo aver perso la madre a causa di un attacco russo, Ilya è riuscito a tornare a casa e adesso è in cura in un ospedale di Kiev. Il nosocomio è stato visitato questa settimana dal presidente Volodymyr Zelensky che, dopo una stretta di mano e la consegna di un regalo, gli ha chiesto aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. “Sto bene”, la risposta del piccolo, con il sorriso sulle labbra.
Una storia a lieto fine, dunque, ma il dramma in Ucraina non è destinato a terminare a stretto giro di
posta. L’ennesima conferma arriva dai numeri: secondo i dati delle Nazioni Unite, circa 12,6 milioni di ucraini sono stati sradicati, sfollati o costretti a fuggire in altri paesi, dallo scoppio della guerra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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