Due anni Colorado e lo Stato di Washington hanno legalizzato la marijuana per uso ricreativo. Ora la parola passa agli elettori di Oregon, Alaska, e Washington DC, chiamati a votare sulla legalizzazione: un voto che sarà determinante - secondo molti osservatori - per decidere come si muoveranno gli Stati Uniti a livello nazionale sul tema. Il voto sulla legalizzazione sarà in coincidenza con quello delle elezioni di medio termine, quando gli americani saranno
chiamati a esprimersi per il rinnovo di un terzo del Senato, della Camera e l'elezione di diverse decine di governatori.
Il cambiamento politico in atto ha indebolito gli sforzi anti-marijuana: la frangia più libertaria del partito repubblicano, guidata dal senatore Rand Paul, sostiene che l’uso non deve essere più criminalizzato. Altri conservatori si spingono oltre, mostrando un forte cambio di atteggiamento della destra sulla marijuana. E un’ulteriore conferma arriva dalle difficoltà dei contrari alla marijuana a raccogliere fondi per la loro campagna in vista dei referendum: i sostenitori della legalizzazione hanno raccolto 25 volte di più dei contrari in Oregon e 9 volte in Alaska.
A Washington DC se passerà il sì a "Initiative 71" ogni cittadino con più di 21 anni potrà possedere circa 55 grammi di marijuana e coltivare al massimo sei piante. Non sarà permessa, però, la produzione e vendita a scopo commerciale (restano alcuni limiti della legge statale). Il possesso di piccola quantità di marijuana è già stato depenalizzato all’inizio dell'anno.
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