"Il bambino gender creative dovrebbe essere una lettura obbligata per tutti gli psicologi, i pediatri, gli educatori della scuola materna, primaria e secondaria e per i genitori di quei bambini che esprimono il loro genere in modo diverso dalle aspettative sociali. Diane Ehrensaft mostra abilmente come molti bambini transgender e di genere non conforme possono essere riconosciuti in giovanissima età e quanto sia importante fornire loro un sostegno”. Così Genny Beemyn, educatore trans e coautore di The Lives of Transgender People definisce Il bambino gender creative. Percorsi per crescere e sostenere i bambini che vivono al di fuori dei confini del genere, il libro di Diane Ehrensaft appena pubblicato in Italia da Odoya.
Sbarca in Italia la bibbia gender per bimbi
Si tratta di un manuale che "offre a genitori, insegnanti, famiglie e terapisti una risorsa completa e aggiornata" per prendersi cura dei bambini secondo i dettami dell'ideologia che spopola negli Stati Uniti e, in generale, nel mondo anglosassone, secondo la quale il sesso è fluido e non ha radici biologiche e il genere è una mera costruzione sociale. L'introduzione è affidata a Norman Spack, il direttore e co-fondatore della Gender Management Service Clinic presso il Boston Children’s Hospital, la prima clinica degli Stati Uniti che abbia trattato a livello medico i bambini transgender. Spack ha contribuito ad aprire la strada all’uso dei bloccanti della pubertà e alla terapia ormonale sostitutiva negli adolescenti, ed è professore associato di pediatria alla Harvard Medical School. La prefazione italiana è a cura dell'attivista trans/femminista Antonia Caruso.
Quanto all'autrice, Diane Ehrensaft è una psicologa clinica e dello sviluppo che da oltre trent’anni lavora con "bambini di genere non conforme" e le loro famiglie ed è promotrice dell’identità gender creative. Come riporta la scheda di presentazione, Ehrensaft ha dedicato la sua carriera di psicologa a supportare e guidare bambini e adolescenti che non si identificano con il genere biologico indicato sul loro certificato di nascita. In questo nuovo libro, incoraggia i genitori ad ascoltare i figli, sostenere la loro ricerca di una vera identità di genere e intraprendere una valutazione dettagliata delle loro esigenze. Secondo la piscologa Toni Heineman, in questo libro pubblicato anche nel nostro Paese "la dottoressa Ehrensaft spiega con maestria che, malgrado il nostro tenace attaccamento all’idea contraria, il genere non è mai stato binario: solo non vogliamo, o non riusciamo, a vederlo in modo chiaro".
Addio a "maschio" e "femmina"
Dimenticate le vecchie diciture "maschio" o femmina": per il progressismo gender si tratta di un mero costrutto sociale. Ognuno può determinare ciò che è. Sfidando la natura umana. Bimbi compresi. "La maggior parte di noi - osserva l'austrice in un'intervista - non impara mai che il genere non è necessariamente ciò che è scritto nel suo certificato di nascita ed è identificato come Femmina o Maschio". L'identità sessuale, spiega, "non ha nulla a che fare con il tuo sviluppo di genere". Il gender creative, infatti, indica un individuo che esprime un'identità di genere diversa da quella assegnata alla nascita (transgender) o che non può essere (o rifiuta di essere) definita all'interno del concetto binario di maschio/femmina. E questo, secondo la psicologa americana, può valere anche per i bimbi di appena 2 anni.
In un'intervista all'Associated Press di un paio di anni fa, Ehrensaft ha dichiarato: "Ci aspettiamo che un bambino di due anni sappia dire di essere un ragazzo o una ragazza. Quindi perché questo non può valere anche per i bambini transgender? ".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.