"Gli attentati di Parigi coordinati via sms dal Belgio"

La ricostruzione: dietro ai killer una sola persona - non ancora identificata - che li guidava da remoto

"Gli attentati di Parigi coordinati via sms dal Belgio"

Il 13 novembre scorso una Polo nera parcheggia davanti al Bataclan. Tre uomini scendono, uno di loro invia un sms, poi getta il telefonino nella spazzatura. Subito dopo inizia l'inferno, con i terroristi che fanno irruzione nel locale sparando all'impazzata, mentre altri due commando aprivano il fuoco contro i passanti allo Stade de France e in altri bar e ristoranti di Parigi.

È proprio su quel messaggino che recitava: "Siamo partiti, si comincia", si sono concentrati gli inquirenti: tracciando le comunicazioni partite da quel Samsung trovato nel cestino della spazzatura di fronte al Bataclan, sono arrivati a un altro telefono, attivo per nemmeno 24 ore (dalle 22:24 del 12 alle 21:45 del 13) in Belgio.

Se ne deduce, secondo Le Monde che ha avuto accesso a tutta la documentazione dell'indagine, che dietro agli attacchi c'era un'operazione ben strutturata e organizzata, coordinata da una sola persona, non ancora identificata.

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