Boicottaggio per Target dopo la policy sui clienti transessuali

La catena di negozi fa di usare ai clienti transessuali bagni e camerini che corrispondono alla loro identità di genere e non al loro sesso. Scoppia la polemica

Boicottaggio per Target dopo la policy sui clienti transessuali

Sono oltre 800mila le persone che al momento hanno firmato una petizione per boicottare la catena di negozi Target negli Stati Uniti, dopo che ha deciso di permettere ai clienti transessuali di usare bagni e camerini che corrispondono alla loro identità di genere e non al loro sesso.

Una decisione che ha diviso i clienti e sta dividendo il paese. Un gruppo di conservatori religiosi, l'American Family Association, ha dato il via ad una campagna di boicottaggio nazionale della catena, che ha quasi raggiunto un milione di firme, per chiedere al colosso americano di tornare sui propri passi.

La preoccupazione di un'altra associazione, l'Illinois Family Institute, è che questa policy possa favorire il comportamento di maniaci sessuali e mettere in pericolo donne e ragazze. La soluzione proposta sarebbe quella di creare "un bagno apposito, dove tutti possono entrare".

Una situazione che "sta sfuggendo di mano", titolano i media statunitensi,

mentre rimane ferma la posizione di Target che in una dichiarazione rilasciata alla stampa fa sapere che l'inclusione rimane un principio fondamentale della compagnia, qualcosa da celebrare, non da nascondere.

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