E' un orrore che non trova fine. Mille volte sul punto di essere all'epilogo dei suoi giorni e altrettante volte è invece risorto, cambiando strategia, aumentando la crudeltà degli attacchi e mietendo sempre nuove vittime. E' il gruppo jihadista nigeriano Boko Haram. La setta islamista divenuta la branca africana dell'Isis è oggi il male nella regione occidentale dell'Africa. Un male che sta sconvolgendo il nord del più popoloso Paese africano, ma non solo. La setta islamista nata a Maiduguri ora infatti sta espandendosi colpendo anche oltre i confini nazionali.
I nuovi territori in cui gli uomini di Shekau stanno portando avanti la loro guerra santa sono il Camerun e il Niger. E' soprattutto quest'ultimo ad essere finito nel mirino dei terroristi e anche questa settimana si sono registrate pesanti incursioni dei ribelli nei territori nigerini. Un commando di 40 uomini di Boko Haram ha infatti fatto irruzione nella regione di Diffa, poco dopo il confine, e ha assaltato il villaggio di Yebi che è divenuto uno dei centri in cui si sono rifugiati migliaia di profughi in fuga dai territori in cui imperversa la guerriglia delle soldataglie jihadiste. Circa 14 mila sfollati che sono divenuti bersaglio dei terroristi. L' attacco precedente era avvenuto il 19 maggio, l'ultimo a inizio settimana e stando a quanto riportato dalla stampa locale oltre 6 persone sono rimaste uccise nell'ultima azione.
I ribelli sono stati respinti dall'intervento dell'esercito, ma nonostante la presenza di una task force internazionale, nonostante le dichiarazione dell'amministrazione nigeriana su un presunto stato di crisi del gruppo, gli irregolari non sembrano arretrare.Anzi, la guerriglia prosegue, intacca altri Paese e sembra addirittura essersi creato un ponte tra la Nigeria e la Libia dove sono state registrate infiltrazioni di combattenti islamisti provenienti da Maiduguri e Kano.
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