Una tirata di freno a mano e Boris Johnson, capofila della campagna per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, è fuori dalla corsa elettorale. L'ex sindaco di Londra non vuole il posto da premier nel post-Cameron.
Se il biondo politico ha fatto un passo indietro, in gara rimangono Theresa May, ministro dell'Interno nel governo Cameron e l'ex ministro della Giustizia Michael Gove, convinto già prima del suo passo indietro che Boris Johnson non avesse le caratteristiche di leadership necessarie per guidare Downing Street.
"Far sì che il Regno Unito funzioni per tutti" è la missione della May, esplicitata in un articolo pubblicato sul sito del Times. Se i primi sondaggi la davano con più possibilità di Johnson, prima del suo passo indietro, lei intanto assicura che il referendum, e dunque la scelta del Brexit, non saranno intaccate da una sua eventuale vittoria, nonostante il cauto sostegno per il "Remain" espresso prima del voto.
Per il posto da leader dei Tories e del governo si attendono altre candidature, a
partire da quelle di Nicky Morgan e Jeremy Hunt, titolari dell'Educazione e della Sanità rispettivamente. Stephen Crabb, ministro del Lavoro e delle pensioni, e Liam Fox, ex alla Difesa, hanno già deciso di scendere in campo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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