Il "bottiglia-gate" che preoccupa Netanyahu

La moglie del primo ministro israeliano avrebbe intascato i soldi (pubblici) dei vuoti

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante una conferenza stampa
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante una conferenza stampa

Il consenso attorno a Benjamin Netanyahu rischia di crollare a causa di una bottiglia. Da anni, infatti, la moglie del primo ministro israeliano, Sara, è inseguita dalle cause di ex dipendenti che hanno lavorato nella residenza del primo ministro israeliano.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha definito la first lady la "Maria Antonietta d'Israele", a causa dei suoi favoritismi e del suo amore per il lusso.

Meni Naftali, che ha gestito il palazzo ufficiale tra il 2011 e il 2012, sostiene di aver subito angherie e abusi (soprattutto da Sara), affermando che la first lady - come scrive il Corriere - "esigeva che gli assistenti riportassero i vuoti delle bottiglie al supermercato (anche centinaia) e le consegnassero i 10 centesimi del deposito".

Nulla di strano, se non fosse che quelle bottiglie, scrive sempre il Corriere, "erano state acquistate con il budget a disposizione del primo ministro, in sostanza con i soldi dei contribuenti israeliani".

In questo modo, Sara sarebbe riuscita ad intascare circa 4000 shekel (900 euro). La polizia potrebbe ora interrogarla e chiederne anche l'incriminazione.

Questo mentre Israele si sta avviando alle elezioni.

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