La vittoria del "sì" nel Regno Unito ha ridato coraggio a chi sogna più libertà. Dopo il referendum che ha scelto per la separazione di Londra dall'Unione Europea, tornano a rullare anche i tamburi dei "nazionalisti" in Texas, che già in precedenza avevano provato a portare avanti istanze di allontanamento da Washington.
Lo chiamano già Texit, per echeggiare quel Brexit che ha occupato per settimane le pagine della stampa internazionale e che di certo lo farà ancora, e per chiarire che è proprio a Londra che guarda chi nello Stato della stella solitaria (ma pure in California e nel Vermont) vorrebbe dire addio agli Stati Uniti.
È Daniel Miller, leader del Movimento nazionalista del Texas, a spiegare alla stampa internazionale che "le forze della paura hanno perso" e che "è ora importante per il Texas guardare al Brexit come ispirazione ed esempio di come i texani possano prendere in mano il proprio destino".
Un tentativo che difficilmente andrà a buon fine, ma che non per questo fa demordere i fautori di un Texas indipendente, tanto che il movimento ha fatto richiesta per un referendum al governatore Greg Abbott, dichiarando un consenso di un quarto di milione di sostenitori.
Già lo scorso dicembre i Repubblicani avevano deciso contro
un'iniziativa elettorale pensata per chiedere - in concomitanza con le primarie - se i texani volessero o meno lasciare l'Unione. La questione è aperta da tempo, ma che un Texit sia nel futuro prossimo è davvero difficile da credere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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