Theresa May sta provando in tutti i modi a frenare i ribelli del Partito conservatore e laburisti sulla Brexit. E adesso propone al parlamento britannico un voto per un breve rinvio del voto.
La premier britannica ha detto: "Il governo il 14 marzo porterà avanti una mozione sull'eventualità che il Parlamento voglia vedere una breve, limitata estensione dell'articolo 50".
In un breve intervento alla Camera dei Comuni, il primo ministro del Regno Unito ha detto che offre al Parlamento l'alternativa fra decidere su un "no deal" o su un rinvio della Brexit. Se la mozione sul no-deal cadesse, allora a quel punto si metterebbe ai voti una "breve estensione" dell'uscita dall'Unione europea. In questo modo, si potrebbe far slittare la Brexit oltre il 29 marzo.
"L'alternativa resta fra un deal, un no deal o una non Brexit", ha detto May. La premier ha poi accusato Jeremy Corbyn di aver disatteso la promessa fatta agli elettori di impegnarsi a rispettare il referendum sull'uscita dall'Ue. La sua apertura su un nuovo referendum non è piaciuta ai conservatori ma anche una parte del Labour favorevole alla Brexit.
La premier ha comunque voluto ribadire che questa mossa non indica la volontà di far slittare la Brexit. Sarebbe infatti solo un breve slittamento offerto al parlamento e che comunque dovrebbe essere accettato dall'Unione europea. Ma, come spiega Repubblica, il voto offerto alla Camera dei Comuni "potrebbe esserle utile anche per sgonfiare la minaccia dell'emendamento della laburista Yvette Cooper, che andrà ai voti domani.
Nel caso passasse, May avrebbe tempo fino al 13 marzo per far approvare il suo accordo dalla Camera dei Comuni, altrimenti il Parlamento le strapperà il timone e chiederà unilateralmente il rinvio della Brexit, a quel punto a serio rischio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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