Bruxelles accusa Cipro: "Favorisce ingresso di mafiosi russi nell'Ue"

Il governo di Nicosia, tramite un comunicato, ha accusato la Commissione europea di stare montando una “pubblicità diffamatoria” ai danni dello Stato insulare

Bruxelles accusa Cipro: "Favorisce ingresso di mafiosi russi nell'Ue"

Bruxelles ha in questi giorni pubblicamente condannato la politica cipriota dei “passaporti d’oro”, accusata di favorire “infiltrazioni illecite” in territorio europeo.

La Direzione generale Immigrazione, Affari Interni e Cittadinanza, dipartimento della Commissione Juncker incaricato di rilevare le minacce alla sicurezza dell’Ue, ha infatti emesso una nota che biasima Cipro per concedere con “troppa facilità” agli stranieri i documenti in questione. In particolare, nel “mirino” dell’esecutivo Ue è finita una riforma promossa dalle autorità del Paese del Mediterraneo orientale nel 2013. In quell’anno, tale nazione aveva introdotto norme intese a incentivare gli investimenti esteri nell’isola. In base alla controversa riforma, gli extracomunitari che avessero promesso di versare almeno “2 milioni di euro” all’erario di Nicosia avrebbero immediatamente ottenuto il passaporto cipriota, utilizzabile per circolare liberamente nell’intera Ue. Dall’anno del varo dell’agevolazione, le casse dello Stato insulare, a detta di Bruxelles, avrebbero ottenuto, da parte di cittadini stranieri, versamenti di “oltre cinque miliardi di euro”.

La strategia cipriota dei “passaporti facili”, secondo la Commissione, avrebbe consentito l’accesso al territorio dell’Unione da parte di “migliaia di soggetti dal profilo discutibile”. Ad avviso della Direzione generale, a usufruire finora della normativa varata da Nicosia nel 2013 sarebbero stati infatti principalmente “oligarchi russi” in odore di “corruzione internazionale” e “traffico di armi”. Tra i soggetti entrati in possesso del passaporto in questione e, di conseguenza, del diritto di circolazione nell’Ue vi sarebbero anche molti “capi della mafia moscovita”. Dopo avere denunciato le “implicazioni nocive” della politica avviata nel 2013, la Commissione ha esortato il governo dell’isola a condizionare la concessione di tali documenti agli extracomunitari al rispetto, da parte di questi ultimi, di “requisiti estremamente rigorosi”.

L’esecutivo Anastasiades ha reagito alle accuse di Bruxelles negando di avere mai favorito “l’ingresso della mafia in Europa”.

Le autorità isolane hanno quindi affermato che la legislazione nazionale sul rilascio dei passaporti agli extracomunitari non sarebbe affatto “generosa”, in quanto predisporrebbe “scrupolosi accertamenti” sui “precedenti penali” degli stranieri desiderosi di ottenere la libera circolazione nell’Ue. Il ministero dell’Interno di Nicosia, tramite un comunicato, ha quindi accusato la Commissione Juncker di stare montando una “pubblicità diffamatoria” ai danni dello Stato insulare.

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