A volte piegarsi troppo ai dogmi del politicamente corretto e dell'ideologia woke, apparendo attenti e vigili alle discriminazioni razziali e di "genere", nel tentativo di essere "inclusivi" e rispettosi delle minoranze, può scatenare l'effetto contrario. Accade alla prestigiosa rivista The Lancet, considerata una vera e propria Bibbia laica nel campo medico-scientifico, che come come riporta il Telegraph è stata accusata di sessismo dopo aver descritto le donne come "corpi con la vagina" sulla copertina della sua ultima edizione. Un Tweet che condivideva la prima pagina della rivista ha provocato un'ondata di critiche e reazioni negative, con accademici che hanno annullato i loro abbonamenti, medici che hanno definito la frase "disumanizzante" e attivisti che criticano duramente la frase incriminata, che non favorisce di certo l'inclusività. Certo l'autore dell'articolo non aveva un compito facile: la copertina fa infatti ferimento a un articolo in particolare, intitolato "Periods on Display" e pubblicato il 1 settembre, che recensisce una mostra sulla storia delle mestruazioni al Vagina Museum di Londra.
Our new issue is here! On the cover—'Periods on display' and the cultural movement against menstrual shame and #PeriodPoverty.
— The Lancet (@TheLancet) September 24, 2021
Plus, @WHO air quality guidelines, low #BackPain management, community-acquired bacterial #meningitis, and more. Read: https://t.co/eP1Lx7D116 pic.twitter.com/DchfiHnYEs
Le donne diventano "corpi con vagina": bufera su The Lancet
Nel pezzo, l'autore cita le "donne" quattro volte, ma usa anche la frase "corpi con vagine" in un'occasione, in un maldestro tentativo di apparire inclusivo non particolarmente apprezzato nemmeno dalle stesse femministe. "Storicamente, l'anatomia e la fisiologia dei corpi con le vagine sono state trascurate" si legge, un estratto che i redattori di The Lancet hanno scelto di mettere in copertina, scatenando un'ondata di polemiche e critiche sui social, e non solo. "Dovremmo semplicemente accettarlo? Siamo davvero solo 'corpi con la vagina' per i professionisti medici?" commenta l'attivista scozzese Susan Dalgety, mentre Calvin, giornalista del Telegraph e del Daily Mail accusa The Lancet di aver impiegato una definizione non scientifica e offensiva: "Com'è possibile che una delle riviste mediche generali più importanti al mondo apparentemente non sappia cosa sia una donna?! 'Corpi con vagine' non è scientifico e incredibilmente umiliante" osserva su Twitter. Anche il professor Geoffrey Miller attacca la rivista: "The Lancet non si vergogna di disumanizzare il vivere, respirare, pensare, percepire le donne come semplici corpi con la vagina?". Insomma, un brutto passo falso per prestigiosa testata, riconosciuta come una delle più prestigiose pubblicazioni al mondo in campo medico-scientifico.
La mostra londinese dedicata alle mestruazioni
L'articolo della discordia, intitolato Periods on Display, recensisce, come già accennato, una mostra dedicata alle mestruazioni al Vagina museum di Londra, conclusasi lo scorso 19 settembre. C'è da dire che è lo stesso museo, in un eccesso di politically correct, a impiegare il termine "corpo" al posto di "donna". Le mestruazioni, si legge sul sito del museo, sono state "un argomento tabù all'interno della società" per migliaia di anni.
Oltre 800 milioni di persone, si legge, "hanno le mestruazioni ogni giorno (Global Citizen, 2019)" e oltre il "50% della popolazione mondiale avrà le mestruazioni ad un certo punto della propria vita", tuttavia questo "processo naturale che alcuni corpi" attraversano "è ancora avvolto nella vergogna e nello stigma, ancora oggi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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