Di nuovo disordini e scontri a Calais. Nel nord della Francia, dove sono accampati tra i 7 e i 10mila migranti che sperano di arrivare nel Regno Unito, domenica 2 ottobre sono andate in scena manifestazioni che hanno visto i ''no borders'' e i rifugiati protestare insieme contro la decisione del governo francese di chiudere la tendopoli.
In settimana l'Eliseo aveva fatto sapere che entro la fine dell'anno smantellerà completamente la tendopoli. Ogni accampamento, compresa la nota ''Jungle'', verrà chiuso. Una decisione contro la quale si sono mobilitati gli attivisti ''no borders'' e anche diversi migranti che hanno deciso di sfilare in corteo nonostante la prefettura di Pas de Calais, nei giorni precedenti, avesse vietato la manifestazione.
Duecento dimostranti hanno marciato dalla Jungle sino alla città transalpina prima di essere fermati da un cordone di poliziotti in tenuta anti sommossa. I primi momenti della protesta sono stati pacifici e hanno visto migranti e attivisti intonare slogan, ballare e cantare di fronte alla polizia poi, come le forze dell'ordine hanno deciso di disperdere la dimostrazione, ecco che la protesta è degenerata in uno scontro violento.
Le forze dell'ordine in un primo momento hanno impiegato gli idranti per disperdere i 200 manifestanti, dopo i primi minuti però hanno sparato i gas lacrimogeni e la tensione si è alzata esponenzialmente.
Alcuni dimostranti hanno iniziato a lanciare sassi contro agenti e giornalisti e il bilancio finale degli scontri è stato di 3 agenti feriti e un fotografo dell'AFP soccorso dal personale medico perchè colpito in testa da una pietra.
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