Calche all'aeroporto di Kabul: "20 morti". Johnson convoca il G7

La Difesa britannica fornisce i dati della calca all'Hamid Karzai di Kabul. Il Pentagono è preoccupato: in dieci giorni deve evacuare migliaia di afghani e statunitensi. E torna l'incubo terrorismo

Calche all'aeroporto di Kabul: "20 morti". Johnson convoca il G7

La calca all'aeroporto di Kabul ha già un tragico bilancio: sette morti. A renderlo noto è il ministero della Difesa britannico, che ha confermato come "le condizioni sul campo rimangono estremamente difficili". Una cifra cui si aggiunge quella data da un funzionario della Nato citato da Sky News che parla di almeno 20 persone morte dentro l'aeroporto o nei pressi dello scalo durante le fasi più concitate delle procedure di evacuazione.

Le accuse talebane

Il dramma non ferma però i tentativi di fuga attraverso lo scalo di Kabul. Sono migliaia le persone che in questi giorni stanno tentando di trovare la salvezza sperando in un volo verso qualsiasi Paese estero. Il giornalista di Sky News, Stuart Ramsay, ha descritto lo scenario all'aeroporto della capitale afghana parlando di persone "disidratate e terrorizzate". Condizione di cui i talebani accusano proprio le forze di sicurezza statunitensi. "L'America, con tutta la sua potenza e le sue strutture, non è riuscita a portare ordine all'aeroporto. C'è pace e calma in tutto il paese, ma c'è caos solo all'aeroporto di Kabul", ha detto Amir Khan Mutaqi come riportato da Sputnik.

Il dramma dei bambini scomparsi

A preoccupare sono anche le condizioni dei bambini scomparsi. Come riportato da AdnKronos, che cita l'emittente locale Ariana, l'allarme in queste ore riguarda anche i bimbi che si sono perduti nel caos dell'aeroporto. Molte persone si stanno prendendo cura di figli i cui genitori sono scomparsi dopo averli abbandonati all'Hamid Kharzai nel tentativo di farli portare via dalle truppe Usa o britanniche. Altre persone, invece, provano a rintracciare minori di cui non si ha più notizia dopo la calca di questi giorni.

Conto alla rovescia per la fuga da Kabul

Scene strazianti cui si aggiungono le affermazioni del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e dei funzionari dell'Unione europea. Per Biden, l'evacuazione da Kabul è "una delle più grandi e difficili della storia". Da Bruxelles invece hanno fatto intendere che sarà impossibile evacuare tutti coloro che sono a rischio per l'avvento dell'Emirato a guida talebana.

Gli islamisti, per ora, stanno lasciando campo libero ai soldati statunitensi: sono migliaia i marines impegnati nell'evacuazione dei civili e nel controllo delle operazioni. Molti sono usciti dal perimetro dell'aeroporto per cercare le persone autorizzate a uscire dal Paese e che non riescono a raggiungere i cancelli dello scalo. Washington ha però una data in cui deve terminare le operazioni: il 31 agosto. In meno di dieci giorni devono essere evacuate decine di migliaia di cittadini americani e afghani.

Proprio sulla deadline fissata per il ritiro e la fine delle procedure di evacuazione ha parlato il governo britannico. Il ministro della Difesa, Ben Wallace, in un articolo per il Mail on Sunday ha scritto che "nessuna nazione sarà in grado di portare tutti fuori, il tempo scorre, impossibile fermarsi". "Forse gli americani potranno stare di più e avranno il nostro completo sostegno se lo faranno", ha affermato Wallace.

Il Pentagono intanto si è mosso per ordinare che 18 aerei delle compagnie aeree statunitensi saranno impiegati nel trasporto dei civili in fuga. Un funzionario della Difesa ha però spiegato a Reuters che i voli civili non andranno in Afghanistan, ma trasporteranno le persone che hanno già lasciato il Paese atterrando quindi in aeroporto di altri Stati.

Ritorna il pericolo Isis

Intanto la Difesa Usa lancia l'allarme sullo Stato islamico. A riferirlo sono fonti anonime al New York Times, che ricordano la guerra intestina al mondo islamista tra talebani e seguaci dell'Isis. Alcuni osservatori ritengono che i miliziani delle bandiere nere potrebbero colpire in concomitanza con l'arrivo a Kabul del leader talebano, il Mullah Abdul Baradar, giunto nella capitale per formare il governo. Colpire ora potrebbe provocare uno stallo nel ritiro dei soldati americani e nei negoziati per il futuro governo del Paese. In questo senso piò essere letto l'avvertimento dell'ambasciata Usa a Kabul di evitare l'aeroporto tranne se si è sicuri di poter partire avendo prima ricevuto indicazioni specifiche da un funzionario dell'amministrazione. Si studiano piani di evacuazione alternativi o punti di raccolta diversi in modo da evitare le stesse strade e la calca ai cancelli dell'Hamid Karzai International Airport.

Massud: "Governo inclusivo con i talebani, ma nessuna resa"

Ahmed Massud, figlio del "Leone del Panjshir" ucciso il 9 settembre 2001 da terroristi di Al Qaeda, ha parlato in un'intervista al quotidiano arabo Sharq al Awsat. Il trentaduenne, a capo della resistenza nelle valli che furono il regno del padre contro i sovietici e contro i talebani apre ai talebani. "Siamo pronti a formare un governo inclusivo con i Talebani attraverso negoziati politici, ma quello che non è accettabile è la formazione di un governo afghano caratterizzato dall'estremismo, che porrebbe una seria minaccia, non solo all'Afghanistan ma alla regione ed al mondo intero", questa le parole di Massud. Il figlio del leone del Panjshir ha però aggiunto che non accetteranno alcuna resa, come ordinato in queste ore dai comandi islamisti. Se i talebani rifiuteranno il dialogo, dice Massud, la guerra sarà "inevitabile" ha detto ad Al Arabya. Con lui, insieme ad alcuni battaglioni dell'esercito regolare e miliziani locali, c'è anche l'ex vicepresidente del governo deposto dai talebani, Amrullah Saleh.

Johnson convoca il G7

Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato la convocazione di una riunione del G7 martedì 24 agosto. Il primo ministro ha scritto su Twitter: "Martedì convocherò i leader del G7 per colloqui urgenti sulla situazione in Afghanistan.

È fondamentale che la comunità internazionale collabori per garantire evacuazioni sicure, prevenire una crisi umanitaria e sostenere il popolo afghano per assicurarsi le conquiste degli ultimi 20 anni". L'annuncio arriva anche dopo le richieste di Mario Draghi, Angela Merkel ed Emmanuel Macron. Biden, come confermato da una nota della Casa Bianca, parteciperà "virtualmente".

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